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CAMPAGNA PER LA CARNE SICURA
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Comunicato 
24 giugno 2002 0:00
 


SI', MA DICIAMO TUTTO, PERCHE' CERTE SIRENE GIA' LE CONOSCIAMO …..

Firenze, 24 Giugno 2002. La campagna informativa presentata oggi da Assocarni, con lo slogan "Noi teniamo gli occhi aperti sulla carne. Cosi' voi potete mangiarla ad occhi chiusi", con finanziamenti del ministero della Salute e della Commissione europea, dovrebbe servire a far riconquistare la fiducia dei consumatori verso un prodotto, la carne bovina, che e' sostanzialmente rimasta indenne dopo la bufera della "mucca pazza" che ha sconvolto tutta la Ue. E su cui -aggiungiamo noi- non c'e' tanto da stare sicuri, perche' e' proprio l'approssimazione come quella della campagna informativa della Assocarni che ha portato la situazione a quella che e' stata e quella che continua ad essere.
Ci si scusera' la facile ironia, ma gli occhi chiusi con cui si dovrebbe mangiare la carne bovina grazie all'assicurazione dell'associazione di categoria, crediamo che possano essere tenuti non tanto perche' Assocarni garantisce, ma perche' anche tenendoli aperti, le informazioni che il consumatore potrebbe evincere dall'etichettatura, sono inutili ai fini della sicurezza del prodotto. Infatti mancano obbligatoriamente le informazioni che farebbero diventare il prodotto piu' sicuro, cioe' il tipo di alimentazione che e' stato utilizzato nell'allevamento dei capi di bestiame. La responsabilita', a monte, non e' dell'Assocarni, ma della Ue e del legislatore italiano, che si sono accontentati, nel momento in cui c'e' stata piu' certezza da dove potesse derivare l'infezione della Bse (le farine alimentari, quindi l'alimentazione), a citare in etichetta tutto tranne che questa certezza. E che non stiamo parlando di marziani, purtroppo, e' confermato da cio' che sta succedendo in Giappone, dove sembra che le farine alimentari che hanno portato l'infezione anche in quella terra, siano state importate dall'Italia: questo vuole dire (vedi anche una recente inchiesta del settimanale "Panorama" che ha fatto vedere che queste farine sono tutt'altro che distrutte) che la causa per ora riconosciuta primaria per l'infezione, e' tra noi.
Ed ecco quindi gli "occhi chiusi" dell'Assocarne. Che se non ha responsabilita' a monte, in quanto si limita ad applicare le leggi, ne ha nel lanciare una campagna come questa: se dice di avere a cuore la salute dei consumatori piuttosto che i portafogli dei suoi associati, perche', facendo un piccolo sforzo per andare oltre cio' che -stabilito- appare gia' superato, nella sua campagna non da' anche questa informazione sull'alimentazione?
Siamo diffidenti perche' e' bene ricordare che sempre la Assocarni, in sintonia con tutte le istituzioni italiane, quando a dicembre 200 scoppio' l'allarme europeo, fino a che non gli fu sbattuta in faccia la carcassa di un bovino malato di Bse (preambolo di altri 64 casi, ad oggi) si strapparono le vesti per rassicurare ognuno che il nostro Paese e le nostre produzioni erano completamente esenti da qualunque contagio (l'allora capo del Governo, Giuliano Amato, fece proprio una figuraccia affermandolo trionfalmente durante un suo viaggio in Cina).
Quindi ci sembra che gli "occhi chiusi" dell'Assocarni, probabilmente sono quelli loro, con i famosi prosciutti che si mettono davanti agli occhi quando si fa di tutto per non voler vedere.
Ed e' bene che i consumatori sappiano come invece stanno le cose, e decidano di conseguenza.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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