La vicenda dei voucher che ormai dominano la presunta ripresa economica di alcune categorie nel nostro Paese, ora annovera anche
una figuraccia internazionale. É quella
dell’ex-Beatles Paul McCartney che ha attaccato il governo italiano per aver approvato una legge che impone, per chi aveva pagato il biglietto dei suoi concerti di Roma e Lucca già annullati, di avere in rimborso un voucher da spendere entro un anno per le iniziative dello specifico venditore piuttosto che i soldi .
La norma italiana, che
viola il codice civile e le direttive comunitarie, è uno dei cavalli di battaglia del governo e del legislatore per cercare di affrontare la crisi economica del settore: non ci sono solo gli incentivi come per molte delle categorie economiche, ma anche i finanziamenti obbligatori e a fondo perduto dei malcapitati tramite questi voucher.
Lo stesso metodo utilizzato per il settore turistico, con identici problemi che è facile immaginare.
Spettacoli, come i viaggi, che non è detto vengano ripetuti uguali e che non è detto che il consumatore abbia tempo, desiderio e denaro per affrontare di nuovo.
Nel caso del concerto dell’ex-Beatles… che lui torni in Italia entro la validità del voucher rifilato… è escluso (stiamo parlando di biglietti che sono costati anche 600 euro l’uno, oltre alla spese - alberghi e spostamenti prenotati, tutti “rimborsati” con voucher – per recarsi a Roma o Lucca).
Su questo Aduc ha presentato ricorso alla Commissione Ue e all’Antitrust.
Nel frattempo abbiamo inviato i malcapitati a fare altrettanto:
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Antitrust e
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Commissione Ue
Nel frattempo ci teniamo questa figuraccia internazionale, che non potrà che essere tale vista la notorietà di MacCartney che ha attaccato il governo italiano e la corporazione degli operatori del settore (Assomusica).
Tutto il mondo saprà come il diritto e il buon senso sono applicati dai nostri governanti e dal nostri legislatori.
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