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 FRANCIA - FRANCIA - Francia. Autorizzata la sperimentazione sugli embrioni umani
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Articolo di Rosa a Marca
16 febbraio 2006 19:42
 
Dal 7 febbraio, in Francia e' possibile fare ricerca su embrioni e cellule staminali. Diciotto mesi dopo il varo della legge riguardante la bioetica, su Journal officiel e' stato pubblicato il decreto che rende praticabile questo tipo di attivita' scientifica. Il documento, tanto atteso da numerose équipe, stabilisce le condizioni necessarie affinche' l'agenzia di biomedicina autorizzi sperimentazioni e conservazione di cellule staminali embrionali a scopo di ricerca.
Il protocollo della sperimentazione volta a consentire dei "progressi scientifici superiori", sara' autorizzato per una durata determinata, non oltre i cinque anni". Attualmente, nei centri di procreazione medicalmente assistita ci sono 120.000 embrioni congelati, di cui il 40% non piu' facente parte di un progetto di fecondazione e, dunque, potenzialmente disponibili alla sperimentazione. Il decreto precisa le condizioni necessarie per ottenere il consenso della coppia -o del soggetto rimasto- che "non ha piu' un progetto parentale" ad utilizzare gli embrioni congelati dopo una fecondazione in vitro (FIV). Questa puo' "consentire che gli embrioni conservati diventino materia di ricerca, dopo essere stati informati della possibilita' d'accoglienza degli embrioni da parte di un'altra coppia o della fine della loro conservazione". Dopo tre mesi di riflessione, l'eventuale conferma deve avvenire in forma scritta. Qualora gli embrioni provenienti da una FIV siano sottoposti a diagnosi pre-impianto (DIP) per rilevare un'eventuale malattia genetica, i genitori potranno dare il consenso affinche' "gli embrioni portatori di anomalie" siano oggetto di ricerca anziche' essere distrutti. Durante una FIV, il medico potra' proporre subito alla coppia se intende autorizzare, per iscritto, che "gli embrioni non suscettibili d'essere trasferiti nell'utero o conservati, diventino materia di ricerca". In caso di domanda d'importazione o d'esportazione di tessuti o cellule embrionali finalizzati alla ricerca, gli organismi competenti dovranno dimostrare che sono stati ottenuti "con il consenso previo della donna che ha subito l'interruzione di gravidanza o della coppia genitoriale in caso di procreazione medicalmente assistita, e senza alcun compenso, sotto nessuna forma", precisa il decreto.
 
 
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