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 U.E. - U.E. - Considerazioni ipertestuali, soprattutto elettorali, di un candidato locked-in
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Articolo di Severino Mingroni
16 marzo 2006 20:16
 
Sono ateo (e pure sbattezzato da circa due anni) ma certe casualita' mi lasciano un po' interdetto: il 20 febbraio scorso, alle 11,30, stavo scrivendo le ultimissime righe del mio "testascritto"; in sottofondo, ascoltavo anche SKYTG24, essendo il software della tv satellitare attivo in quel momento, sintonizzato su quel canale, e naturalmente sotto forma di icona sulla mia barra delle applicazioni; quella televisione satellitare, in quella precisa ora, annuncio' la morte di Luca Coscioni (a 5 anni esatti dall'appello a sostegno della sua candidatura alle politiche del 2001), notizia data poco prima da Marco Pannella dai microfoni di Radio Radicale. Lo so, era una scomparsa non sorprendente, ma piansi lo stesso: infatti, parlo molto di Luca e della liberta' di ricerca scientifica nel testascritto. Poi pensai: Luca non e' morto, perche' egli vive con i suoi scritti soprattutto sulla liberta' di ricerca, altra liberta' da conquistare ancora in Italia. Cosi' mi calmai, finii di scrivere il tutto, lo rilessi e, nel pomeriggio, lo inviai ai miei amici dell'ADUC affinche' lo pubblicassero in PDF sul loro sito (clicca qui). Il giorno dopo, ricevetti la seguente email da Rocco Berardo della Associazione Coscioni: "Caro Severino, ti chiedo, ora che si stanno per chiudere le liste della Rosa nel Pugno, se vuoi dare la disponibilita' alla tua candidatura. Per noi, pure per Luca, lo credo di sicuro, la tua presenza nelle Liste darebbe un significato forte alla battaglia, nostra, in nome di Luca".
Tale proposta mi lusingava, ma rimasi di nuovo interdetto: sarei infatti stato un candidato assai particolare, essendo io un disabile gravissimo che puo' esprimersi solo tramite Internet. Feci presente cio' a Rocco ma lui, in breve, mi rispose che a loro andava piu' che bene in questo modo. Allora pensai: se mi candido, Luca vivra' ulteriormente, perche' prendero' il suo posto qui in Abruzzo. E' vero, non sono certo un normodotato ma, per me, troppo pochi Parlamentari fanno il proprio dovere sempre con razionalita'. In sostanza, ritengo che dovere principale di un Parlamentare sia quello di fare Leggi non (e sottolineo non) con delle norme secondo cui il peccato per alcuni diventa reato per tutti, tipo talune della Legge 40 del 2004. C'e' stato un referendum per tentare di abolirle e sappiamo tutti come e' andata. Uno dei piu' autorevoli astensionisti in quella occasione fu l'Onorevole Rutelli. Il 30 settembre 2005, lo stesso Rutelli ha presentato la seguente Proposta di Legge n. 6106: "Disposizioni in materia di donazione e di utilizzo a fini terapeutici e di ricerca di cellule staminali fetali, di cellule staminali da cordone ombelicale e di cellule staminali adulte". Soprattutto di tale PdL 6106 hanno parlato illustri professori e ricercatori nel corso di un Convegno telematico e radiofonico, trasmesso da Radio Radicale il 29 dicembre 2005. Ho seguito con interesse tutto il Convegno, pero' credo lo possa riassumere questo intervento del professor Demetrio Neri. Quindi, pensai ancora: se queste sono le Leggi fatte o proposte dai nostri Parlamentari normodotati, allora anche io posso candidarmi. Motivo per cui decisi di accettare la candidatura e, dietro richiesta della Rosa nel Pugno abruzzese, per il suo sito, inviai questa mia breve biografia, corredata da una foto digitale del sottoscritto:

sono nato a L'Aquila il 31 maggio 1959, ma risiedo a Casoli, in provincia di Chieti.
Qui ho frequentato il locale Liceo classico; dopo aver conseguito il relativo diploma, ho effettuato il servizio militare soprattutto a Bologna; successivamente, mi iscrissi al Corso di Laurea in Scienze biologiche dell'Ateneo aquilano, ma non ultimai gli studi universitari; nell'ottobre del 1986 invece, iniziai a fare l'usciere presso lo stesso Ateneo aquilano; nel gennaio 1991, su mia richiesta, fui trasferito alla Universita' di Chieti, dove fui ...promosso pure bidello; svolsi questa attivita' fino al 22 ottobre 1995.
In tale data infatti, ebbi una trombosi alla arteria basilare destra, con conseguente sindrome dl locked-in; sono cioe' diventato un disabile molto grave e non sono certo piu' un normodotato, perche' solo la mente mi funziona ancora bene, purtroppo; dal marzo 1998, grazie ad un particolare ausilio informatico (l'HeadMouse), posso gestire un computer con i miei residui e volontari movimenti del capo; mi avvalgo in particolare di Internet e della sua posta elettronica.
Da allora quindi, a parte la mia famiglia, il mio mondo e' un desktop, come potete vedere nella fotografia.

Ora che sono candidato, chiedo con piu' forza tre cose:
che al disabile grave che sta a casa sia corrisposta una adeguata somma mensile dalla sua Regione, affinche' possa assumere regolarmente chi e' in grado di dargli l'assistenza necessaria, invece di pagare di persona per cio' o di un suo ricovero a spese notevoli del SSN;
che il disabile grave non sia piu' obbligato a pagarsi personalmente computer e Internet, ma possa chiedere il rimborso per tali spese alla sua Regione;
che un disabile grave come il sottoscritto, benche' considerato trasportabile dalla Legge attuale, possa votare a casa, e non piu' sottoporsi alla tortura fisica e psicologica di farsi trasportare al seggio per espletare tale diritto.
Per questo motivo, non andro' a votare il 9 e 10 aprile prossimi.
 
 
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