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Il confronto che non c'e'... elettorale
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Articolo di Vincenzo Donvito
16 febbraio 2006 18:59
 
E' passata la moda delle staminali, oppure non era tale ma solo l'ennesima occasione di scontro tra morale vaticana e il resto del mondo? E' la riflessione che ci vien da fare nel constatare come questo opzione di politica sanitaria e di liberta' di ricerca scientifica sia assente dal dibattito politico elettorale in corso nel nostro Paese.
Forse ci eravamo abituati male. La campagna spagnola che ha portato Zapatero al Governo, e le varie campagne (elettorali e no) piu' o meno coinvolgenti il corpo elettorale americano, hanno avuto la ricerca sulle staminali embrionali al centro dell'attenzione.
In Italia, solo un anno fa, in prossimita' del referendum si respirava altrettanta aria dove, al di la' dei pro e dei contro e di tante castronerie che si sono sentite da parte dei sostenitori dei due schieramenti, l'informazione circolava.
Sara' che le campagne elettorali italiane sono all'insegna della conquista del cosiddetto centro (presunto religioso di osservanza cattolica romana) per cui, meno si parla di questioni "spinose" (e la nostra indubbiamente e giocoforza lo e' diventata), laceranti e che mirano alla coscienza degli individui, meglio e'.
Il risultato e' che l'informazione e le definizioni chiare delle intenzioni dei politici in materia languono. Se qualcuno dei sostenitori della opportunita' della nostra ricerca volesse orientare il proprio voto, al di la' delle conoscenze dirette e personali, non saprebbe come fare. Il voto al centro-destra o al centro-sinistra (di per se') non cambierebbe una virgola all'ostracismo e ai limiti culturali e scientifici della normativa confermata solo un anno fa dalla non partecipazione degli italiani ai referendum abrogativi.
Quindi resterebbe la solita opzione a cui da tempo siamo abituati, piu' o meno in solitudine: individuare chi, indipendentemente dallo schieramento, con poteri pressocche' vicini allo zero, cerchi di sventolare alla bisogna la bandierina che ci interessa.
Che tristezza!
Eppure, quando abbiamo individuato questa battaglia come una delle piu' importanti per i prossimi decenni, non era solo per una sorta di soddisfazione personale ma -come sempre, per quanto ci riguarda- perche' vi avevamo e vi abbiamo individuato una potenzialita' gigantesca per gli umani e tutto il genere vivente. Per cui, visti i condizionamenti e le molteplici opzioni culturali e politiche degli umani, quantomeno avremmo auspicato confronti duri e scelte di campo consequenziali (anche solo per meglio comprendere, non necessariamente per vincere).
Ci dobbiamo rassegnare, al pari di coloro che nella storia sono stati solitari premonitori di un futuro impossibile nel loro presente? No. Tranquilliziamoci. Purtroppo e per fortuna, basta mettere il naso oltre le Alpi e il mondo e' diverso. E noi siamo qui anche per questo, documentandolo.
 
 
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