E' approdata sulla rivista scientifica Nature la notizia sulla nuova inchiesta avviata dalla Procura di Torino su Davide Vannoni, che avrebbe ripreso le attività legate al metodo Stamina in Georgia, l'ex repubblica dell'Urss dove attività simili non sono un reato. La rivista, che nel luglio 2013 aveva dimostrato che il metodo Stamina si basava su dati errati ed era frutto di un plagio, lancia adesso l'allarme sui pericoli del cosiddetto 'turismo delle staminali'. Molti ricercatori italiani, fin da subito, avevano denunciato un simile rischio. "Non mi stupisce che la vicenda stia prendendo questa piega", ha detto all'ANSA l'ex direttore dell'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani. Secondo Pani "era evidente che certi patteggiamenti non avrebbero avuto effetto" e già tempo fa aveva scritto sul sito dell'Aifa che "non si patteggia con chi ruba la speranza". Ripercorrendo le ultime tappe della vicenda Stamina, Nature rileva alcune possibili ambiguità nella sentenza, dove non è chiaro se si specifichi il divieto per Vannoni di condurre le attività relative al metodo Stamina si applichi anche all'estero. La rivista cita le notizie ANSA relative alle famiglie italiane che continuano a seguire il metodo Stamina in Georgia e da ulteriori segnalazioni sui social media, in particolare su Facebook, risulterebbe che il centro di riferimento sia Mardaleishvili,a Tbilisi. Sentita da Nature su questi ultimi sviluppi della vicenda, la senatrice Elena Cattaneo ha rilevato che "governi e istituti di sanità pubblica dovrebbero fare di più per informare i pazienti".