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 MONDO - MONDO - Mondo. Stati Uniti e Vaticano chiedono all’Onu di proibire clonazione umana e ricerca sugli embrioni
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4 marzo 2002 22:33
 
Stati Uniti e Vaticano si sono pronunciati all'Onu per un bando "globale e totale" della clonazione umana e della sperimentazione sugli embrioni. La richiesta e' stata presentata al Palazzo di Vetro dalla delegata americana Carolyn Wilson e dal Nunzio Apostolico Renato Martino, in occasione della prima seduta del Comitato ad hoc, istituito dalle Nazioni Unite per discutere la possibilita' di inserire il divieto della clonazione riproduttiva nei trattati internazionali. "La Santa Sede appoggia con fermezza un bando mondiale e onnicomprensivo della clonazione, senza riguardo alle tecniche usate e agli scopi perseguiti", ha detto Martino. La delegata Usa gli ha fatto eco sostenendo che "La clonazione umana e' uno sviluppo preoccupante nel campo delle biotecnologie: potrebbe portare a un futuro in cui esseri umani vengono fatti nascere per ricavarne pezzi di ricambio e bambini vengono prodotti secondo i criteri della eugenetica". La Wilson ha messo in guardia l'Onu contro il rischio di un mercato nero dei cloni: "L'impianto di embrioni clonati rischia di avvenire in segreto. Una volta iniziata, una gravidanza clonata illegale diventerebbe impossibile da verificare e i governi avrebbero le mani legate per punire la madre o farla abortire".
Contro il divieto della clonazione terapeutica si e' invece pronunciato il rappresentante del Giappone, Yoshiyuki Motomura, secondo il quale "sarebbe un errore chiudere la porta al progresso scientifico e tecnologico che potrebbe salvare vite umane". Dopo la riunione questa stessa posizione e' stata riecheggiata da Sean Tipton, portavoce della Societa' Americana di Medicina Riproduttiva, secondo cui "e' gia' grave che l'Amministrazione Bush tenti di imporre le sue vedute al popolo americano, ma e' ancora piu' grave che pretenda di farlo con l'intera popolazione mondiale".
L'ultima parola spettera' all'Assemblea Generale dell'Onu che il prossimo agosto decidera' se dare il via o meno ai negoziati in vista di un trattato.
 
 
 
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Stati Uniti e Vaticano si sono pronunciati all'Onu per un bando "globale e totale" della clonazione umana e della sperimentazione sugli embrioni. La richiesta e' stata presentata al Palazzo di Vetro dalla delegata americana Carolyn Wilson e dal Nunzio Apostolico Renato Martino, in occasione della prima seduta del Comitato ad hoc, istituito dalle Nazioni Unite per discutere la possibilita' di inserire il divieto della clonazione riproduttiva nei trattati internazionali. "La Santa Sede appoggia con fermezza un bando mondiale e onnicomprensivo della clonazione, senza riguardo alle tecniche usate e agli scopi perseguiti", ha detto Martino. La delegata Usa gli ha fatto eco sostenendo che "La clonazione umana e' uno sviluppo preoccupante nel campo delle biotecnologie: potrebbe portare a un futuro in cui esseri umani vengono fatti nascere per ricavarne pezzi di ricambio e bambini vengono prodotti secondo i criteri della eugenetica". La Wilson ha messo in guardia l'Onu contro il rischio di un mercato nero dei cloni: "L'impianto di embrioni clonati rischia di avvenire in segreto. Una volta iniziata, una gravidanza clonata illegale diventerebbe impossibile da verificare e i governi avrebbero le mani legate per punire la madre o farla abortire".
Contro il divieto della clonazione terapeutica si e' invece pronunciato il rappresentante del Giappone, Yoshiyuki Motomura, secondo il quale "sarebbe un errore chiudere la porta al progresso scientifico e tecnologico che potrebbe salvare vite umane". Dopo la riunione questa stessa posizione e' stata riecheggiata da Sean Tipton, portavoce della Societa' Americana di Medicina Riproduttiva, secondo cui "e' gia' grave che l'Amministrazione Bush tenti di imporre le sue vedute al popolo americano, ma e' ancora piu' grave che pretenda di farlo con l'intera popolazione mondiale".
L'ultima parola spettera' all'Assemblea Generale dell'Onu che il prossimo agosto decidera' se dare il via o meno ai negoziati in vista di un trattato.
 
 
 
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