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 MALTA - MALTA - Malta. Il parere della commissione governativa su staminali e terapia genica
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Notizia 
4 agosto 2005 18:44
 
La commissione per gli Affari Sociali del Governo maltese, dopo 8 mesi di consultazioni e discussioni, ha presentato al parlamento una serie di raccomandazioni a favore dell'autorizzazione e regolamentazione della ricerca genetica.
Autorizzazione a patto che: siano rispettate la dignita' e l'integrita' dell'essere umano; la ricerca non sia utilizzata a fini di discriminazione basata sulla genetica; la ricerca non sia impiegata per la selezione genetica; qualsiasi intervento medico scientifico su un essere umano sia realizzato solo a vantaggio di quest'ultimo; tali attivita' non espongano l'essere umano a rischi irragionevoli; la persona interessata rilasci il proprio consenso libero e informato; nessuna parte del corpo umano sia impiegata a scopo di lucro.
La commissione ha inoltre specificato che la ricerca sulle cellule staminali adulte si dovrebbe considerare accettabile, mentre si dovrebbe vietare la creazione di embrioni a fini di ricerca. La ricerca sulle cellule staminali prelevate dal feto dopo un aborto spontaneo dovrebbe essere permessa previo consenso dei genitori e anche la ricerca sulle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale e dalla placenta dovrebbe essere autorizzata.
Per quanto riguarda la terapia genetica, la commissione ha raccomandato l'autorizzazione dell'uso di cellule staminali adulte a scopi terapeutici, ma ha dichiarato che le cellule staminali di embrioni dovrebbero essere utilizzate solo per scopi terapeutici in seguito a un'interruzione di gravidanza spontanea. Anche se intesa al trattamento terapeutico di un'altra persona, la clonazione umana va vietata.
La commissione per gli affari sociali e' rimasta in qualche modo sconcertata quando, dopo avere raggiunto un debole consenso dopo otto mesi di dibattito, i vescovi di Malta hanno dichiarato che la vita umana inizia un momento prima rispetto a quello su cui la commissione aveva basato le proprie discussioni.
La posizione della commissione in merito al momento in cui ha inizio la vita umana e' basata su quella della Chiesa cattolica romana. Il Donum Vitae dichiara che la procreazione umana inizia dal momento in cui si forma lo zigote, la cellula prodotta quando i nuclei dei due gameti si sono fusi.
"Questo monito dottrinale prevede il criterio fondamentale cui ricorrere per la soluzione dei vari problemi posti dallo sviluppo delle scienze biomediche in questo campo, dal momento che l'embrione deve essere trattato come una persona, deve essere difeso nella sua integrita', assistito e curato, per quanto possibile, allo stesso modo di qualsiasi altro essere umano dal punto di vista dell'assistenza medica", aggiunge il Donum Vitae.
Tuttavia, secondo una dichiarazione dei vescovi di Malta, la vita umana inizia prima di questo momento, con "la penetrazione dello spermatozoo": "Non spetta alla Chiesa avviare discussioni scientifiche sulle varie fasi dello sviluppo dell'embrione. Tuttavia, dal punto di vista morale, l'uovo fecondato, dal momento della penetrazione dello spermatozoo, deve essere rispettato e trattato come un essere umano"; hanno dichiarato i vescovi.
 
 
 
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La commissione per gli Affari Sociali del Governo maltese, dopo 8 mesi di consultazioni e discussioni, ha presentato al parlamento una serie di raccomandazioni a favore dell'autorizzazione e regolamentazione della ricerca genetica.
Autorizzazione a patto che: siano rispettate la dignita' e l'integrita' dell'essere umano; la ricerca non sia utilizzata a fini di discriminazione basata sulla genetica; la ricerca non sia impiegata per la selezione genetica; qualsiasi intervento medico scientifico su un essere umano sia realizzato solo a vantaggio di quest'ultimo; tali attivita' non espongano l'essere umano a rischi irragionevoli; la persona interessata rilasci il proprio consenso libero e informato; nessuna parte del corpo umano sia impiegata a scopo di lucro.
La commissione ha inoltre specificato che la ricerca sulle cellule staminali adulte si dovrebbe considerare accettabile, mentre si dovrebbe vietare la creazione di embrioni a fini di ricerca. La ricerca sulle cellule staminali prelevate dal feto dopo un aborto spontaneo dovrebbe essere permessa previo consenso dei genitori e anche la ricerca sulle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale e dalla placenta dovrebbe essere autorizzata.
Per quanto riguarda la terapia genetica, la commissione ha raccomandato l'autorizzazione dell'uso di cellule staminali adulte a scopi terapeutici, ma ha dichiarato che le cellule staminali di embrioni dovrebbero essere utilizzate solo per scopi terapeutici in seguito a un'interruzione di gravidanza spontanea. Anche se intesa al trattamento terapeutico di un'altra persona, la clonazione umana va vietata.
La commissione per gli affari sociali e' rimasta in qualche modo sconcertata quando, dopo avere raggiunto un debole consenso dopo otto mesi di dibattito, i vescovi di Malta hanno dichiarato che la vita umana inizia un momento prima rispetto a quello su cui la commissione aveva basato le proprie discussioni.
La posizione della commissione in merito al momento in cui ha inizio la vita umana e' basata su quella della Chiesa cattolica romana. Il Donum Vitae dichiara che la procreazione umana inizia dal momento in cui si forma lo zigote, la cellula prodotta quando i nuclei dei due gameti si sono fusi.
"Questo monito dottrinale prevede il criterio fondamentale cui ricorrere per la soluzione dei vari problemi posti dallo sviluppo delle scienze biomediche in questo campo, dal momento che l'embrione deve essere trattato come una persona, deve essere difeso nella sua integrita', assistito e curato, per quanto possibile, allo stesso modo di qualsiasi altro essere umano dal punto di vista dell'assistenza medica", aggiunge il Donum Vitae.
Tuttavia, secondo una dichiarazione dei vescovi di Malta, la vita umana inizia prima di questo momento, con "la penetrazione dello spermatozoo": "Non spetta alla Chiesa avviare discussioni scientifiche sulle varie fasi dello sviluppo dell'embrione. Tuttavia, dal punto di vista morale, l'uovo fecondato, dal momento della penetrazione dello spermatozoo, deve essere rispettato e trattato come un essere umano"; hanno dichiarato i vescovi.
 
 
 
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