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 ITALIA - ITALIA - Italia. Trasfusione obbligata legalmente ad un Testimone di Geova ... ma in Francia
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1 settembre 2002 18:09
 
Quello occorso alla testimone di Geova nell'ospedale di Partinico, obbligata legalmente a una trasfusione di sangue, e' un vero dramma etico. Per fortuna e' andata bene, ma resta la questione di diritto. Essere costretti, per la non adeguatezza delle strutture, a trattamenti sanitari contrari alla propria fede religiosa o morale e' una di quelle imposizioni che mette una comunita' di credenti nello stato di minoranza religiosa discriminata. Succede per l'eutanasia e piu' in generale per i pareri dei Comitati Etici per altre evenienze: cellule staminali, personalita' giuridica degli embrioni, fecondazione eterologa, diritti delle coppie di fatto, degli omosessuali. Tutti temi che accendono di ardore la sensibilita' della religione di Stato. Le ragioni dei testimoni di Geova non suscitano angosce simili, perche' loro sono una minoranza non conforme e soprattutto poco influente. E in un ospedale italiano gli si puo' chiedere legalmente di abiurare, per via di normale procedura. In modo pressoche' universale un trattamento sanitario e' riconosciuto legittimo dal punto di vista etico quando esso sia accettato dal paziente capace di decidere liberamente e debitamente informato. E' il cosiddetto consenso libero e informato. Le stesse strutture che per ragioni giuridico morali si prendono il diritto di obbligare un individuo al trattamento sanitario (il caso del testimone di Geova), per ragioni giuridico morali si prendono il diritto di negare a un altro individuo il trattamento sanitario (l'obiezione di coscienza dei sanitari di fronte all'aborto).
Ben diversa la situazione in Francia, dove pochi giorni fa il tribunale amministrativo di Lille ha dato ragione a una testimone di Geova, che aveva subito una trasfusione di sangue contro il proprio volere. Il tribunale ha intimato al centro ospedaliero di Valenciennes di "non procedere a trasfusioni sanguigne contro il volere o all'insaputa" della paziente, e ha giudicato il rifiuto di tener conto della sua opposizione "un atto grave e manifestamente lesivo della liberta' individuale".
 
 
 
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Ben diversa la situazione in Francia, dove pochi giorni fa il tribunale amministrativo di Lille ha dato ragione a una testimone di Geova, che aveva subito una trasfusione di sangue contro il proprio volere. Il tribunale ha intimato al centro ospedaliero di Valenciennes di "non procedere a trasfusioni sanguigne contro il volere o all'insaputa" della paziente, e ha giudicato il rifiuto di tener conto della sua opposizione "un atto grave e manifestamente lesivo della liberta' individuale".
 
 
 
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