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 ITALIA - ITALIA - Italia. Nuova tecnica trapianti per cura leucemie
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25 maggio 2005 20:26
 
Da Perugia una nuova svolta nella cura delle leucemie. Il trapianto di midollo osseo (o piu' modernamente di cellule emopoietiche staminali) tra soggetti incompatibili e' ormai una realta'. Con questa tecnica trapiantologica, circa la meta' dei malati di leucemia acuta, se trapiantati in una fase precoce della malattia, possono infatti guarire.
A partire dal 1993 in oltre 200 pazienti trapiantati per leucemia acuta difficilmente guaribili con cure convenzionali, gli specialisti del Centro trapianti dell'Universita' e dell'Azienda Ospedaliera di Perugia -e' scritto in una loro nota- hanno ottenuto l'attecchimento del midollo incompatibile in circa il 100% dei casi. Risultati che sono stati pubblicati sull'ultimo numero del "Journal of clinical oncology", rivista specialistica americana, ad opera del professor Franco Aversa, dell'equipe del professor Massimo Martelli, e di molti altri ricercatori perugini e non. Ora i maggiori centri specialistici degli Stati Uniti hanno acquisito il "pacchetto trapianto" messo a punto a Perugia.
Il nuovo tipo di intervento, nato e sviluppato nel capoluogo umbro, e' ormai dunque una realta' clinica esportabile in tutto il mondo e consente di prospettare e praticare il trapianto a tutti i pazienti che ne abbiano indicazione, indipendentemente dalla compatibilita' (molto difficile da reperire al di fuori della famiglia). I risultati della nuova tecnica in termini di guarigione variano, come in ogni tipo di trapianto di midollo, a seconda della malattia e della fase al momento del trapianto.
In ogni modo, gli esiti del trapianto da donatore non compatibile -viene spiegato ancora dai ricercatori- sono sovrapponibili, ma in alcuni casi anche superiori, a quelli conseguiti per analoghe malattie in pazienti trapiantati da donatore compatibile: in fasi precoci della malattia si ottengono guarigioni addirittura superiori al 50%.
"Il nostro studio -afferma il professor Aversa, responsabile del Centro trapianti dell'Universita' di Perugia e primo autore dell'importante pubblicazione- punta a mettere in evidenza come il 'timing' del trapianto (ovvero la rapidita' d'intervento) sia oggi piu' importante della compatibilita'. Infatti nell'attesa di trovare un donatore compatibile molti pazienti vanno incontro ad una progressione di malattia che riduce o annulla gli effetti positivi del trapianto stesso. Ora, invece, il trapianto puo' essere offerto in tempo reale a tutti coloro che ne hanno un'indicazione elettiva anche se privi di donatore compatibile nella famiglia, nei registri mondiali di donatori volontari o nelle banche di sangue cordonale".
 
 
 
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