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 ITALIA - ITALIA - Donare embrioni congelati. Ricorso alla Corte di Giustizia Ue
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3 aprile 2014 13:17
 
La Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell'uomo affrontera' il prossimo 18 giugno il caso di Adele Parrillo, vedova di Stefano Rolla, civile rimasto ucciso nell'attentato di Nassiriya. La donna si e' rivolta alla Corte Edu per poter donare i propri embrioni congelati ai fini della ricerca scientifica, pratica vietata dalla legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita che vige in Italia. "Nel 2002 la coppia, non sposata - si legge nel dossier del caso all'esame della Corte - era ricorsa alla fecondazione in vitro, che aveva dato origine a 5 embrioni", conservati presso una clinica privata romana. Nel 2003 la tragedia: il compagno perde la vita nell'attentato in Iraq. Non volendo procedere con l'impianto degli embrioni, Adele ha richiesto di poterli donare ai fini della ricerca scientifica "contribuendo cosi' a trovare trattamenti per malattie difficili da curare. Ma la legge" italiana, si ricorda ancora nel dossier, "proibisce esperimenti su embrioni umani" anche a questo scopo, puniti con "la reclusione in carcere da 2 a 6 anni".
La donna "fa notare che gli embrioni in questione sono stati creati in una data anteriore a quella dell'entrata in vigore della" legge 40/2004, quando era "perfettamente legale crioconservare gli embrioni e non impiantarli immediatamente". E' stata giudicata ricevibile dalla Corte l'ipotesi di violazione dell'articolo 1 del protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (diritto di proprieta', per cui gli embrioni dovrebbero rimanere a disposizione delle coppie) e dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare). Non quella, sollevata dai ricorrenti, di violazione del diritto alla ricerca scientifica. A Strasburgo "il 28 gennaio 2014 la sezione alla quale era stata assegnata la causa ha ceduto la competenza a favore della Grande Camera, che terra' un'udienza sul caso il 18 giugno 2014 alle 9.15".
Questo mette in evidenza, dice all'Adnkronos Salute il legale della Parrillo, Nicolo' Paoletti, "la grande rilevanza di questo caso: la sezione preposta ha 'passato' il caso direttamente alla Grande Camera. Anche la Consulta italiana, che l'8 aprile avrebbe dovuto pronunciarsi, oltre che sulla legittimita' costituzionale del divieto di fecondazione eterologa, anche sul divieto di ricerca sugli embrioni sovrannumerari, ha scelto invece di attendere la decisione di Strasburgo. Se la Corte Edu dovesse decidere a nostro favore, finalmente in Italia potremmo fare ricerca sugli embrioni. Qualore invece la decisione fosse negativa, questi embrioni rimarrebbero crioconservati senza un termine, per poi essere gettati, prima o dopo, nel lavandino". "La mia cliente - spiega Paoletti - ha voluto rivolgersi alla Corte dei diritti dell'uomo per dare un senso alla tragica perdita del suo compagno. Un sogno d'amore finito davvero male", ma che potrebbe trasformarsi nel simbolo di una battaglia sociale. Di fronte alla Corte dei diritti dell'uomo si stanno costituendo anche diverse associazioni: la Luca Coscioni, Cittadinanzattiva, Vox Diritti e la Sifes (Societa' italiana di fertilita' e sterilita'), anche se "la Corte ammette solo quelle che possono dare un contributo a chiarire meglio la situazione", spiega Maria Paola Costantini, referente nazionale di Cittadinanzattiva per le politiche della Pma.
 
 
 
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