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 CANADA - CANADA - Canada. Legge sugli embrioni umani: lo stato dell'arte
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Notizia 
4 settembre 2003 19:03
 
La legge che regola l'uso degli embrioni umani si sta facendo attendere da troppo tempo ormai. Il Primo Ministro Jean Chretien sta valutando la possibilita' di concedere un voto di coscienza al Parlamento, proprio perche' gli schieramenti non riescono a trovare punti di accordo e la proposta va comunque dibattuta.
Secondo la proposta di legge la clonazione umana e qualsiasi commercio ad essa legato, verrebbero vietati, mentre verrebbe permessa la ricerca sulle cellule staminali embrionali con embrioni umani. Proprio su questo punto le divisioni sono piu' nette: i liberali hanno accolto con favore questo punto, mentre l'altro lato del Parlamento si e' dichiarato sospettoso e opterebbe per una regolamentazione piu' restrittiva.
Il Presidente della Camera Don Budria non crede che verra' concesso il voto libero, ma spera che la legge venga approvata cosi' com'e'. I consensi infatti aumentano tra coloro che vedono l'urgenza di avere una regolamentazione, e secondo Budria, potrebbero realmente determinare la vittoria.
Paul Szabo, parlamentare portavoce di chi si oppone alla legge, ha espresso delle paure e dei timori fondati. Secondo lui e' necessario garantire ai cittadini che nessuno clonera' esseri umani all'interno del Paese, e che soprattutto nessuno lo fara' con i soldi pubblici. D'altra parte, il Ministro della Salute Anne McLellan lo ha rassicurato dicendogli che sono possibili ulteriori revisioni, e che l'obbiettivo e' di trovare un accordo comune.
Obbiettivo non facile. Tra i partiti sono pochi coloro che hanno le idee chiare, e le prese di posizione sono molte e svariate. La Canadian Alliance ad esempio, tramite il suo portavoce Rob Merrifield, ha fatto sapere che opterebbe per una moratoria di 3 anni sull'uso di embrioni umani. Altri partiti invece si trovano nella condizione di favorire alcuni aspetti della legge ed essere contrari ad altri, come quanto sostenuto dal liberale Joe Volpe: "Questo progetto ha messo in difficolta' molti parlamentari, perche' coinvolge direttamente la persona e i suoi valori".
Il risultato di questa lunga diatriba arrivera' presto, o almeno si spera.
 
 
 
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La legge che regola l'uso degli embrioni umani si sta facendo attendere da troppo tempo ormai. Il Primo Ministro Jean Chretien sta valutando la possibilita' di concedere un voto di coscienza al Parlamento, proprio perche' gli schieramenti non riescono a trovare punti di accordo e la proposta va comunque dibattuta.
Secondo la proposta di legge la clonazione umana e qualsiasi commercio ad essa legato, verrebbero vietati, mentre verrebbe permessa la ricerca sulle cellule staminali embrionali con embrioni umani. Proprio su questo punto le divisioni sono piu' nette: i liberali hanno accolto con favore questo punto, mentre l'altro lato del Parlamento si e' dichiarato sospettoso e opterebbe per una regolamentazione piu' restrittiva.
Il Presidente della Camera Don Budria non crede che verra' concesso il voto libero, ma spera che la legge venga approvata cosi' com'e'. I consensi infatti aumentano tra coloro che vedono l'urgenza di avere una regolamentazione, e secondo Budria, potrebbero realmente determinare la vittoria.
Paul Szabo, parlamentare portavoce di chi si oppone alla legge, ha espresso delle paure e dei timori fondati. Secondo lui e' necessario garantire ai cittadini che nessuno clonera' esseri umani all'interno del Paese, e che soprattutto nessuno lo fara' con i soldi pubblici. D'altra parte, il Ministro della Salute Anne McLellan lo ha rassicurato dicendogli che sono possibili ulteriori revisioni, e che l'obbiettivo e' di trovare un accordo comune.
Obbiettivo non facile. Tra i partiti sono pochi coloro che hanno le idee chiare, e le prese di posizione sono molte e svariate. La Canadian Alliance ad esempio, tramite il suo portavoce Rob Merrifield, ha fatto sapere che opterebbe per una moratoria di 3 anni sull'uso di embrioni umani. Altri partiti invece si trovano nella condizione di favorire alcuni aspetti della legge ed essere contrari ad altri, come quanto sostenuto dal liberale Joe Volpe: "Questo progetto ha messo in difficolta' molti parlamentari, perche' coinvolge direttamente la persona e i suoi valori".
Il risultato di questa lunga diatriba arrivera' presto, o almeno si spera.
 
 
 
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