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 USA - USA - Usa. Staminali progenitrici di ovociti in midollo e sangue, studio sui topi
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Notizia 
4 agosto 2005 18:41
 
Una riserva inesauribile di precursori delle cellule riproduttive femminili, che potrebbe abbattere il 'dogma' della menopausa e curare l'infertilita' femminile, e' stata scoperta nel midollo osseo e nel sangue di topo e forse e' presente anche nell'uomo.
Sono cellule staminali riconosciute per la prima volta dall'equipe di Jonathan Tilly del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School e dotate di marcatori genetici di cellule della linea germinale (quelle da cui si formano ovociti e spermatozoi).
Secondo quanto riferito sulla rivista Cell trapiantandole nelle ovaie di topoline sterilizzate, queste staminali ripristinano un ovaio del tutto simile a quello di topoline sane.
Poiche' gli stessi marcatori sono stati trovati anche nel midollo osseo umano, anche le donne potrebbero avere una riserva inesauribile di cellule progenitrici della linea germinale, quindi, la funzione riproduttiva della donna, potrebbe essere del tutto diversa da come e' pensata oggi.
Questa ricerca e' un avanzamento di un precedente lavoro dello stesso gruppo Usa, pubblicato nel 2004 sulla rivista Nature (clicca qui) e annunciato come 'fautore' del crollo di una delle basi della biologia riproduttiva femminile quella per cui le donne, e i mammiferi in genere, nascono con un numero prefissato di ovuli per la fecondazione, che, dalla puberta' alla menopausa, si consumano ad ogni ciclo mestruale. Contrariamente a questo dogma consolidato della riproduzione, quell'indagine aveva dimostrato che topoline continuano a produrre nuovi ovuli per tutta la vita adulta attingendo ad una inesauribile fonte di cellule germinali dalle origini 'misteriose'.
Nel nuovo lavoro e' svelato il mistero: queste cellule germinali derivano da staminali custodite nel midollo osseo e nel sangue.
Gli esperti della Harvard hanno dato evidenza dell'esistenza nel midollo e nel sangue di cellule progenitrici della linea germinale studiando topoline adulte.
Gli scienziati le hanno intercettate usando marcatori genetici tipici delle cellule germinali. Anche se gli scienziati non hanno ancora indagato sull'esistenza di cellule analoghe nella donna, risultati preliminari indicano che i medesimi marcatori genetici sono presenti anche in midollo e sangue umano.
In seguito i ricercatori hanno voluto dimostrare che le nuove cellule isolate fossero veramente cellule germinali immature in grado di maturare e dare nuovi ovuli. Per farlo gli esperti hanno prima sterilizzato con la chemioterapia topoline adulte lasciandole 'a secco' di ovuli. Poi i ricercatori hanno trapiantato nelle ovaie delle topoline rese sterili le nuove cellule isolate dal midollo di topoline adulte sane. Il trapianto ha dato i suoi frutti in 24 ore perche' le ovaie delle topolini sterili si ripopolano di ovociti e follicoli.
Il processo di 'ripopolamento' continua al punto che a due mesi dal trapianto le ovaie delle topoline sterilizzate somigliano in tutto a quelle di topoline sane.
E non e' tutto: i ricercatori hanno osservato nel midollo di topoline adulte fluttuazioni della quantita' dei marcatori delle germinali corrispondenti all'oscillazione periodica degli ormoni sessuali nel ciclo estrale dell'animale (l'analogo del ciclo mestruale della donna), segno che il ciclo influenza le cellule progenitrici 'stoccate' nel midollo. L'ipotesi avanzata dagli esperti e' che queste progenitrici siano li' in caso di bisogno e che al momento buono recepiscono un segnale dalle ovaie e viaggiano verso di esse per 'rimpinguarle' di nuovi follicoli.
"Questi risultati sono veramente rivoluzionari -ha detto Tilly- rispetto a come noi pensiamo alla fertilita' femminile".
I prossimi studi verteranno a capire se gli ovociti prodotti da tale riserva nel midollo siano fecondabili e se il ripristino delle ovaie sia un modo per posticipare la menopausa o un'alternativa alla terapia ormonale sostitutiva.
Infine le nuove staminali del midollo potrebbero pure essere usate per produrre ovuli da usare per la clonazione terapeutica.

Una scoperta che potrebbe mettere in crisi la biologia riproduttiva femminile e indica la prospettiva di curare alcune forme di sterilita' con un trapianto di midollo; ma sono molti i controlli da fare prima di confermare i risultati dei ricercatori della Harvard. E' il cauto commento alla notizia di Massimo De Felici, ordinario di Istologia all'Universita' Tor Vergata di Roma che studia da 20 anni le cellule germinali primordiali dell'embrione, le stesse che Tilly sostiene di aver trovato nelle topoline adulte. Per esempio "mi pare strano che i ricercatori non abbiano ancora dimostrato la funzionalita' dei nuovi ovociti prodotti dal trapianto di midollo su topoline sterili, infatti in America gli esperti non avrebbero impiegato piu' di un mese ad effettuare le prove funzionali".
In sostanza, spiega l'embriologo, e' strano che gli scienziati della Harvard non abbiano ancora provato a fecondare le topoline prima rese sterili e poi trapiantate con le staminali prelevate dal midollo di altre topoline. Ma la scoperta, se confermata, e' eccezionale per una molteplicita' di motivi, continua De Felici: in primis perche' finora il dogma della biologia riproduttiva femminile era che la donna (in genere le femmine di mammifero) nasce con un numero determinato di ovociti che poi si consumano; poi perche' e' la prima volta in assoluto che si prova un dialogo tra midollo e ovaio e cio' aprirebbe la strada ad un filone di ricerca del tutto nuovo, per esempio per capire quali siano le molecole cui questo dialogo si affida.
Ma c'e' anche un altro aspetto che suscita estremo interesse, sottolinea De Felici: forse non e' la prima volta che si trovano cellule germinali primordiali nel midollo osseo. Infatti, racconta l'embriologo, ci sono almeno due pubblicazioni scientifiche che risalgono niente meno che al 1996, da parte dello scienziato greco H. Logothetou-Rella, il quale sosteneva di aver trovato proprio cellule germinali primordiali in preparazioni di midollo osseo. "Nessuno gli aveva dato credito pero' adesso il suo lavoro andrebbe rivalutato".
Restano tanti punti interrogativi, sottolinea pero' De Felici, per esempio bisogna capire come e quando durante lo sviluppo embrionale queste germinali primordiali vanno a finire nel midollo e nel sangue e perche'. Potrebbe essere un ricordo dell'evoluzione, ipotizza De Felici, infatti negli embrioni di uccello (ma non in quelli di mammifero) le germinali primordiali migrano fino alla sede di destinazione proprio attraverso il sangue.
Una cosa e' certa, quando si sapra' di piu' di questo nuovo enigma della biologia, queste cellule potrebbero essere sfruttate per trapianti eterologhi da donne fertili a donne sterili, per ripristinare in queste ultime la funzione riproduttiva, conclude l'esperto.
 
 
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Sono cellule staminali riconosciute per la prima volta dall'equipe di Jonathan Tilly del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School e dotate di marcatori genetici di cellule della linea germinale (quelle da cui si formano ovociti e spermatozoi).
Secondo quanto riferito sulla rivista Cell trapiantandole nelle ovaie di topoline sterilizzate, queste staminali ripristinano un ovaio del tutto simile a quello di topoline sane.
Poiche' gli stessi marcatori sono stati trovati anche nel midollo osseo umano, anche le donne potrebbero avere una riserva inesauribile di cellule progenitrici della linea germinale, quindi, la funzione riproduttiva della donna, potrebbe essere del tutto diversa da come e' pensata oggi.
Questa ricerca e' un avanzamento di un precedente lavoro dello stesso gruppo Usa, pubblicato nel 2004 sulla rivista Nature (clicca qui) e annunciato come 'fautore' del crollo di una delle basi della biologia riproduttiva femminile quella per cui le donne, e i mammiferi in genere, nascono con un numero prefissato di ovuli per la fecondazione, che, dalla puberta' alla menopausa, si consumano ad ogni ciclo mestruale. Contrariamente a questo dogma consolidato della riproduzione, quell'indagine aveva dimostrato che topoline continuano a produrre nuovi ovuli per tutta la vita adulta attingendo ad una inesauribile fonte di cellule germinali dalle origini 'misteriose'.
Nel nuovo lavoro e' svelato il mistero: queste cellule germinali derivano da staminali custodite nel midollo osseo e nel sangue.
Gli esperti della Harvard hanno dato evidenza dell'esistenza nel midollo e nel sangue di cellule progenitrici della linea germinale studiando topoline adulte.
Gli scienziati le hanno intercettate usando marcatori genetici tipici delle cellule germinali. Anche se gli scienziati non hanno ancora indagato sull'esistenza di cellule analoghe nella donna, risultati preliminari indicano che i medesimi marcatori genetici sono presenti anche in midollo e sangue umano.
In seguito i ricercatori hanno voluto dimostrare che le nuove cellule isolate fossero veramente cellule germinali immature in grado di maturare e dare nuovi ovuli. Per farlo gli esperti hanno prima sterilizzato con la chemioterapia topoline adulte lasciandole 'a secco' di ovuli. Poi i ricercatori hanno trapiantato nelle ovaie delle topoline rese sterili le nuove cellule isolate dal midollo di topoline adulte sane. Il trapianto ha dato i suoi frutti in 24 ore perche' le ovaie delle topolini sterili si ripopolano di ovociti e follicoli.
Il processo di 'ripopolamento' continua al punto che a due mesi dal trapianto le ovaie delle topoline sterilizzate somigliano in tutto a quelle di topoline sane.
E non e' tutto: i ricercatori hanno osservato nel midollo di topoline adulte fluttuazioni della quantita' dei marcatori delle germinali corrispondenti all'oscillazione periodica degli ormoni sessuali nel ciclo estrale dell'animale (l'analogo del ciclo mestruale della donna), segno che il ciclo influenza le cellule progenitrici 'stoccate' nel midollo. L'ipotesi avanzata dagli esperti e' che queste progenitrici siano li' in caso di bisogno e che al momento buono recepiscono un segnale dalle ovaie e viaggiano verso di esse per 'rimpinguarle' di nuovi follicoli.
"Questi risultati sono veramente rivoluzionari -ha detto Tilly- rispetto a come noi pensiamo alla fertilita' femminile".
I prossimi studi verteranno a capire se gli ovociti prodotti da tale riserva nel midollo siano fecondabili e se il ripristino delle ovaie sia un modo per posticipare la menopausa o un'alternativa alla terapia ormonale sostitutiva.
Infine le nuove staminali del midollo potrebbero pure essere usate per produrre ovuli da usare per la clonazione terapeutica.

Una scoperta che potrebbe mettere in crisi la biologia riproduttiva femminile e indica la prospettiva di curare alcune forme di sterilita' con un trapianto di midollo; ma sono molti i controlli da fare prima di confermare i risultati dei ricercatori della Harvard. E' il cauto commento alla notizia di Massimo De Felici, ordinario di Istologia all'Universita' Tor Vergata di Roma che studia da 20 anni le cellule germinali primordiali dell'embrione, le stesse che Tilly sostiene di aver trovato nelle topoline adulte. Per esempio "mi pare strano che i ricercatori non abbiano ancora dimostrato la funzionalita' dei nuovi ovociti prodotti dal trapianto di midollo su topoline sterili, infatti in America gli esperti non avrebbero impiegato piu' di un mese ad effettuare le prove funzionali".
In sostanza, spiega l'embriologo, e' strano che gli scienziati della Harvard non abbiano ancora provato a fecondare le topoline prima rese sterili e poi trapiantate con le staminali prelevate dal midollo di altre topoline. Ma la scoperta, se confermata, e' eccezionale per una molteplicita' di motivi, continua De Felici: in primis perche' finora il dogma della biologia riproduttiva femminile era che la donna (in genere le femmine di mammifero) nasce con un numero determinato di ovociti che poi si consumano; poi perche' e' la prima volta in assoluto che si prova un dialogo tra midollo e ovaio e cio' aprirebbe la strada ad un filone di ricerca del tutto nuovo, per esempio per capire quali siano le molecole cui questo dialogo si affida.
Ma c'e' anche un altro aspetto che suscita estremo interesse, sottolinea De Felici: forse non e' la prima volta che si trovano cellule germinali primordiali nel midollo osseo. Infatti, racconta l'embriologo, ci sono almeno due pubblicazioni scientifiche che risalgono niente meno che al 1996, da parte dello scienziato greco H. Logothetou-Rella, il quale sosteneva di aver trovato proprio cellule germinali primordiali in preparazioni di midollo osseo. "Nessuno gli aveva dato credito pero' adesso il suo lavoro andrebbe rivalutato".
Restano tanti punti interrogativi, sottolinea pero' De Felici, per esempio bisogna capire come e quando durante lo sviluppo embrionale queste germinali primordiali vanno a finire nel midollo e nel sangue e perche'. Potrebbe essere un ricordo dell'evoluzione, ipotizza De Felici, infatti negli embrioni di uccello (ma non in quelli di mammifero) le germinali primordiali migrano fino alla sede di destinazione proprio attraverso il sangue.
Una cosa e' certa, quando si sapra' di piu' di questo nuovo enigma della biologia, queste cellule potrebbero essere sfruttate per trapianti eterologhi da donne fertili a donne sterili, per ripristinare in queste ultime la funzione riproduttiva, conclude l'esperto.
 
 
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