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 USA - USA - Usa. Staminali embrionali da cellule adulte
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1 settembre 2005 18:48
 
Un gruppo di ricerca della Harvard Medical School di Boston e' riuscito a creare una nuova cellula staminale embrionale a partire da una cellula della pelle, senza passare per la clonazione terapeutica.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, e' stato raggiunto tramite la fusione di una cellula adulta della pelle, con una cellula staminale embrionale, prelevata da un embrione di scarto. La fusione tra queste due cellule, una adulta, appunto, e una embrionale, ha consentito di ottenere una cellula embrionale riprogrammando una cellula somatica, ossia facendola regredire ad uno stadio primitivo.
Le nuove cellule create in laboratorio si comportano esattamente, secondo gli autori del lavoro, come una staminale embrionale: producono infatti tumori se iniettate nei topi (un classico test per verificare se si tratta davvero di staminale embrionale), inoltre vivono a lungo, un'altra prerogativa delle cellule prelevate da embrioni.
Quando coltivate in laboratorio, le cellule create si sono differenziate nei tre principali tipi cellulari. "In conclusione -hanno detto gli autori della ricerca, guidati da Douglas Melton e Kevin Eggan- questi risultati mostrano che le cellule embrionali umane hanno la capacita' di riprogrammare i cromosomi di cellule adulte dopo la fusione cellulare".
Tuttavia esiste "una sostanziale barriera tecnica", avvertono i ricercatori di Harvard. Infatti queste nuove cellule contengono anche i cromosomi delle cellule embrionali originali con cui si sono fuse. Cio' rappresenta un ostacolo all'eventuale riprogrammazione in serie per creare tessuti ex novo da impiegare in medicina, in quanto il materiale genetico contenuto non sarebbe esattamente lo stesso del paziente da cui viene prelevata la cellula somatica da far regredire.
La sfida successiva e' dimostrare che lo stato embrionale viene conservato anche dopo avere privato del suo nucleo la cellula staminale embrionale. Se in futuro si dovesse arrivare a questo risultato, tecnicamente molto difficile da ottenere, le cellule ibride potrebbero essere utilizzate per produrre in laboratorio linee di cellule staminali embrionali realizzate su misura per i pazienti. Si avrebbero cioe' a disposizione linee di cellule staminali embrionale senza dover passare per la produzione di embrioni, e di conseguenza senza problemi etici.
Il professore Kevin Eggan dell'universita' di Harvard a Cambridge nel Massachusetts, e' stato molto cauto nel diffondere la notizia ed ha sottolineato quanto la tecnica della fusione sia appena alla fase preliminare: per niente perfetta o affidabile. Eggan, Chad Cowen, Douglas Melton e gli altri studiosi dell'Istituto sulle cellule staminali della facolta' di medicina di Harvard hanno voluto sottolineare che la tecnica da loro sviluppata non dovrebbe in alcun modo impedire le ricerche sulle cellule staminali embrionali, che appoggiano.
"La nostra tecnologia non e' ancora pronta per essere considerata un'alternativa alle cellule staminali recuperate da embrioni". Eggan ha detto di temere che il suo progetto venga utilizzato dagli oppositori. "Il momento e' delicato e per questo sono molto preoccupato", ha confessato lo studioso.
Gli scienziati di Harvard hanno utilizzato per lo studio cellule staminali embrionali da laboratorio, gia' esistenti prima del 2001 -e quindi approvate dall'Amministrazione Bush per uso nella ricerca con fondi federali.
Secondo la ricercatrice sulle staminali del dipartimento di scienze farmacologiche dell'Universita' di Milano, Elena Cattaneo: "questo lavoro rappresenta un grande passo conoscitivo, perche' permettera' di capire come funziona la riprogrammazione del Dna. Il passo successivo, una volta scoperti i dettagli molecolari, potrebbe consistere nel prendere il nucleo di una staminale adulta e inserirlo direttamente nell'embrionale privata del suo. In questo modo ci sarebbero solo i 46 cromosomi del malato. Nel giugno scorso Yuri Verlinski, del Reproductive Genetics Institute di Chicago, ha dichiarato alla rivista "New Scientist" di avere fatto qualcosa di analogo. Ma il suo lavoro non e' stato ancora pubblicato su alcuna rivista scientifica, al punto che si dubita ci sia veramente riuscito".
Nonostante la ricerca non abbia una applicazione medica immediata, la scoperta di questa nuova tecnica "e' affascinante", dice John Gerhart, ricercatore delle cellule staminali alla John Hopkins. "Anche se questo lavoro non arrivera' mai ad essere utilizzato clinicamente ha gia' costituito un grande passo in avanti nella conoscenza di che cosa realmente sono le cellule staminali e come lavorano. Dara' un grande impulso alle future ricerche", ha aggiunto l'esperto in dichiarazioni rilasciate al Washington Post.
"La fusione di una cellula della pelle con una cellula staminale embrionale ha buone prospettive e presuppone una strada diversa da quella del trasferimento nucleare (clonazione terapeutica, ndr) per ottenere cellule staminali embrionali con diverse caratteristiche genetiche", ha spiegato Anna Veiga, direttrice della Banca di linee cellulari di Barcelona. "E' una opzione diversa da quella che si stava progettando fino ad ora con il trasferimento nucleare e non bisogna dire se sara' una cosa o l'altra, ma solo ricercare in tutti i campi in cui ci siano possibilita' per ottenere risultati soddisfacenti".
 
 
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