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 USA - USA - Usa. Le prime fasi di una cellula tumorale
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13 ottobre 2005 16:21
 
Per la prima volta e' stata direttamente osservata in laboratorio la trasformazione di una cellula sana in una cellula tumorale. A scatenare il cambiamento e' stata una proteina contenuta nell'Helicobacter pylori, il batterio responsabile dell'ulcera e del tumore dello stomaco la cui scoperta e' stata premiata il 3 ottobre con il Nobel per la Medicina a Barry Marshall e J. Robin Warren. "Abbiamo visto in cellule in coltura che la proteina di un batterio, da sola, riesce a causare un tumore", ha detto Rino Rappuoli, direttore scientifico del Centro di ricerche della Chiron a Siena, dove e' avvenuta la scoperta.
La ricerca, in via di pubblicazione sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, PNAS, e' la prima a descrivere un processo inafferrabile, per decenni inseguito da gruppi di ricerca di tutto il mondo ma giudicato sostanzialmente impossibile da osservare.
Secondo Rappuoli si tratta di una scoperta che deve molto alle ricerche premiate oggi con il Nobel. "E' una scoperta fondamentale nel campo dei tumori", ha osservato, e che ha percorso una strada nuova, che passa attraverso lo studio dei batteri anziche' per le strade tradizionali del DNA e dei virus.
La proteina, chiamata CagA, e' studiata da oltre dieci anni. E' stata infatti sequenziata nel 1993 e nel 2003 lo stesso gruppo di ricerca ha scoperto come riusciva a penetrare all'interno delle cellule. "Adesso, dopo due anni e mezzo di ricerche, facciamo fatica noi stessi a credere a quanto abbiamo visto", ha detto in un'intervista uno degli autori del lavoro, Antonello Covacci, responsabile del laboratorio di Microbiologia e Bioinformatica del Centro di ricerche della Chiron. A rendere possibile questo risultato straordinario e' stata la proteina CagA, che riesce ad innescare il processo di trasformazione di una cellula sana in un tempo straordinariamente rapido: appena 6 o 12 ore. Per osservare la trasformazione delle cellule in forme di tumore diverse da quella dello stomaco sarebbero invece necessari perfino degli anni.
In poche ore, invece, la proteina riesce a bloccare il processo di differenziamento della cellula che invade. In altre parole la fa completamente regredire nel suo processo di sviluppo: da cellula adulta dell'epitelio diventa una cellula con caratteristiche staminali e quindi potenzialmente immortale, come sono le cellule tumorali.
E' un risultato che non avra' conseguenze pratiche immediate, e' ancora lontano da qualsiasi applicazione clinica, ha rilevato Covacci, ma segna comunque una tappa fondamentale nella lotta contro i tumori. "E' una ricerca di base - ha detto - che apre la via nella comprensione di fenomeni che sono alla radice della conversione della cellula normale in tumorale".
 
 
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Per la prima volta e' stata direttamente osservata in laboratorio la trasformazione di una cellula sana in una cellula tumorale. A scatenare il cambiamento e' stata una proteina contenuta nell'Helicobacter pylori, il batterio responsabile dell'ulcera e del tumore dello stomaco la cui scoperta e' stata premiata il 3 ottobre con il Nobel per la Medicina a Barry Marshall e J. Robin Warren. "Abbiamo visto in cellule in coltura che la proteina di un batterio, da sola, riesce a causare un tumore", ha detto Rino Rappuoli, direttore scientifico del Centro di ricerche della Chiron a Siena, dove e' avvenuta la scoperta.
La ricerca, in via di pubblicazione sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, PNAS, e' la prima a descrivere un processo inafferrabile, per decenni inseguito da gruppi di ricerca di tutto il mondo ma giudicato sostanzialmente impossibile da osservare.
Secondo Rappuoli si tratta di una scoperta che deve molto alle ricerche premiate oggi con il Nobel. "E' una scoperta fondamentale nel campo dei tumori", ha osservato, e che ha percorso una strada nuova, che passa attraverso lo studio dei batteri anziche' per le strade tradizionali del DNA e dei virus.
La proteina, chiamata CagA, e' studiata da oltre dieci anni. E' stata infatti sequenziata nel 1993 e nel 2003 lo stesso gruppo di ricerca ha scoperto come riusciva a penetrare all'interno delle cellule. "Adesso, dopo due anni e mezzo di ricerche, facciamo fatica noi stessi a credere a quanto abbiamo visto", ha detto in un'intervista uno degli autori del lavoro, Antonello Covacci, responsabile del laboratorio di Microbiologia e Bioinformatica del Centro di ricerche della Chiron. A rendere possibile questo risultato straordinario e' stata la proteina CagA, che riesce ad innescare il processo di trasformazione di una cellula sana in un tempo straordinariamente rapido: appena 6 o 12 ore. Per osservare la trasformazione delle cellule in forme di tumore diverse da quella dello stomaco sarebbero invece necessari perfino degli anni.
In poche ore, invece, la proteina riesce a bloccare il processo di differenziamento della cellula che invade. In altre parole la fa completamente regredire nel suo processo di sviluppo: da cellula adulta dell'epitelio diventa una cellula con caratteristiche staminali e quindi potenzialmente immortale, come sono le cellule tumorali.
E' un risultato che non avra' conseguenze pratiche immediate, e' ancora lontano da qualsiasi applicazione clinica, ha rilevato Covacci, ma segna comunque una tappa fondamentale nella lotta contro i tumori. "E' una ricerca di base - ha detto - che apre la via nella comprensione di fenomeni che sono alla radice della conversione della cellula normale in tumorale".
 
 
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