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 USA - USA - Usa. Il Nobel Kary Mullis e la ricerca sulle staminali
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23 giugno 2005 18:58
 
La ricerca sulle cellule staminali e' necessaria: la questione deve essere decisa dalla gente comune o dagli scienziati, non dai politici o dalla Chiesa, che su tali argomenti ha conoscenze come una persona normale. E' quanto pensa Kary Mullis, californiano, premio Nobel per la Chimica di passaggio in Italia.
"Oggi il nostro problema maggiore sta nell'invecchiamento: il bilancio tra rigenerazione e distruzione delle ossa -afferma Mullis in un'intervista all'agenzia Ansa- diventa negativo verso i 50 anni. Ora la gente vive molto piu' di un tempo e la principale sfida per la scienza dell'evoluzione e' quella di affrontare una buona vecchiaia a 80 anni, mentre oggi il bilancio e' spesso insopportabile a 70. Per le malattie neurodegenerative come il morbo d'Alzheimer le cellule staminali sembrano proprio la strada per affrontare la questione: come si puo' essere contro la ricerca?".
Secondo il sessantenne scienziato californiano, vincitore del Nobel per la scoperta della reazione a catena della polimerasi (fondamentale nello studio del Dna) e gia' direttore dell'Istituto di Biologia molecolare di Irvine, fondatore e presidente della Alter Immune californiana, "non e' piu' un problema di moralita' fare questa ricerca: e' la nostra sfida". Ma e' giusto che su argomenti del genere siano chiamati i cittadini a decidere? "Cosa ne sanno di piu' i politici? Puo' decidere la gente o, meglio, gli scienziati. Il risultato del referendum in Italia si puo' far derivare dal senso della tradizione, ma la Chiesa cattolica non ne sa piu' di una persona normale. Alle persone bisognerebbe concedere di fare tutto quello che vogliono: se io voglio fare qualcosa sul mio corpo, devo poterlo fare".
Parlando della ricerca sulle cellule staminali, fa riferimento anche alla sua esperienza personale. "Lo scorso inverno sono stato operato al cuore e ho avuto bisogno di molto sangue: nelle trasfusioni la questione e' la stessa, perche' con il sangue di un altro nel nostro corpo entrano anche cellule staminali. Probabilmente vengono distrutte perche' non riconosciute dall'organismo, ma potrebbero anche crescere dentro di noi. Non c'e' una legge che impedisce le trasfusioni, sono accettate come normali per salvare una vita. La ricerca sulle staminali e' la stessa cosa".
"Negli Stati Uniti i fondi federali per la ricerca scientifica stanno scomparendo a favore di decisioni demandate ai singoli Stati. Recentemente in California e' stato chiesto agli elettori se volevano la ricerca sulle staminali, e' stato risposto di si' e ora ci sono fondi per 3 miliardi di dollari per andare avanti con gli studi". Quindi non sarebbe utile che qui si facesse ricerca a livello continentale. "Se decidesse l'Unione europea avreste molte piu' regole, davvero vi conviene?", conclude Mullis.
 
 
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