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 USA - USA - Usa. Geni recettori distinguono “eta’” e tipo di staminali
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Notizia 
21 luglio 2005 19:01
 
I ricercatori della University of Michigan hanno scoperto una sorta di 'codice a barre' sulla superficie delle cellule staminali ematopoietiche, un segno di distinzione che permettera' agli scienziati una catalogazione piu' precisa dei vari tipi di cellule.
Questa peculiarita' servira' innanzitutto per valutare il grado di differenziazione della cellula, dal momento che e' l'espressione di una dozzina di geni appartenenti ad un gruppo chiamato SLAM. I geni SLAM sono generalmente presenti nei linfociti, ma, come spiega Sean Morrison, autore dello studio, "funzionano da recettori, e la loro espressione indica esattamente se si tratta di cellule staminali o cellule progenitrici. Questa scoperta permettera' di localizzare piu' velocemente i diversi tipi di cellule, evitando procedure complesse e imprecise".
Secondo Morrison al momento gli studi sono stati condotti su topi, ma i colleghi Omer Yilmaz e Mark Kiel, stanno gia' valutando la possibilita' di approfondire le ricerche su campioni umani. "Se questi recettori fossero presenti anche nel sangue e nel midollo umani, potremmo purificare al meglio il materiale biologico per i trapianti, utilizzare solo le componenti specifiche piu' adatte e offrire una terapia migliore".
 
 
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Questa peculiarita' servira' innanzitutto per valutare il grado di differenziazione della cellula, dal momento che e' l'espressione di una dozzina di geni appartenenti ad un gruppo chiamato SLAM. I geni SLAM sono generalmente presenti nei linfociti, ma, come spiega Sean Morrison, autore dello studio, "funzionano da recettori, e la loro espressione indica esattamente se si tratta di cellule staminali o cellule progenitrici. Questa scoperta permettera' di localizzare piu' velocemente i diversi tipi di cellule, evitando procedure complesse e imprecise".
Secondo Morrison al momento gli studi sono stati condotti su topi, ma i colleghi Omer Yilmaz e Mark Kiel, stanno gia' valutando la possibilita' di approfondire le ricerche su campioni umani. "Se questi recettori fossero presenti anche nel sangue e nel midollo umani, potremmo purificare al meglio il materiale biologico per i trapianti, utilizzare solo le componenti specifiche piu' adatte e offrire una terapia migliore".
 
 
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