testata ADUC
 MONDO - MONDO - Tutto ciò che mangiamo contiene microplastiche
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
15 gennaio 2024 13:42
 
L’ultima indagine condotta da Ocean Conservancy, in collaborazione con gli scienziati dell’Università di Toronto, rivela una presenza preoccupante di microplastiche nei nostri alimenti, sottolineando una problematica che va ben oltre i confini marini.
Per condurre l’esperimento, il team ha acquisito campioni di proteine animali e alternative vegetali da supermercati di Portland, negli Stati Uniti. La scelta degli Stati Uniti come sede dello studio è stata determinata dalla diffusa pratica di trasformare e confezionare i cibi prima che arrivino sulle tavole degli americani.

Risultati scioccanti
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Pollution, ha evidenziato la presenza di microplastiche in tutti i 16 campioni di proteine analizzati. Queste particelle erano presenti nell’88% dei campioni totali, coinvolgendo sia le proteine vegetali che i prodotti ittici. La scoperta mette in luce la vastità del problema, coinvolgendo una gamma diversificata di fonti proteiche.

Domande senza risposta
Nonostante i risultati sorprendenti, gli scienziati riconoscono che molte domande rimangono ancora senza risposta. Il processo attraverso il quale le microplastiche finiscono nei prodotti alimentari non è ancora chiaro, ma si presume che le particelle possano essere rilasciate durante la lavorazione e l’incarto nelle fabbriche alimentari.
Madeleine Milne, autrice principale dello studio, sottolinea l’urgenza di ulteriori ricerche per comprendere appieno l’entità del problema e il suo impatto sulla salute umana. Al momento, la mancanza di conoscenza sul contenuto di microplastiche nei cibi di consumo comune rende difficile fornire raccomandazioni specifiche.

Allarme dalla comunità scientifica
Il dottor George Leonard, scienziato di Ocean Conservancy, esprime profonda preoccupazione, sottolineando che la plastica nei nostri cibi non riguarda solo il pesce e i crostacei, ma coinvolge una vasta gamma di fonti proteiche. La crisi della plastica negli oceani è già all’attenzione pubblica, ma questo studio solleva il velo su un problema meno noto e altrettanto urgente.

Le conseguenze per il consumatore
Questi risultati fanno eco a uno studio precedente che ha rilevato una media di 240.000 nanoparticelle di plastica in una bottiglia d’acqua da un litro. L’aspetto allarmante è che il problema sembra toccare il nostro cibo quotidiano, sollevando domande urgenti sulla sicurezza alimentare e sulla necessità di una riduzione drastica della plastica nei processi alimentari.
L’indagine mette in guardia sui rischi invisibili che potrebbero accompagnare le nostre abitudini alimentari quotidiane, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche e azioni concrete per affrontare questa minaccia crescente alla nostra salute e all’ambiente.

(da Pesceinrete del 12/01/2024)
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS