
Nel 2005 una bimba di quattro anni che soffriva di una leucemia linfoblastica acuta e le cui speranze di vita erano di tre mesi, ricevette un trapianto di cellule staminali del proprio cordone ombelicale: un trattamento inedito nel mondo e che fino ad allora non aveva dato risultati, poiche' le cellule del medesimo paziente non erano efficaci nella lotta contro il cancro. Due anni dopo, un'équipe di medici tedeschi e statunitensi pubblico' sulla rivista “Pediatrics” i risultati del procedimento. A 20 mesi dal trapianto non c'erano cellule cangerogene nel suo corpo, situazione che si mantiene tutt'ora, sei anni dopo, e questo fa sperare nei risultati.
Questo e' il livello tre, in cui i medici considerano che un bimbo sia stato effettivamente guarito dalla malattia, e quindi questa bimba e' il primo paziente al mondo che e' stato curato dalla leucemia grazie ad un trapianto delle proprie cellule staminali.
La particolarita' di questo caso e' nell'uso delle staminali del medesimo paziente, che' finora si erano utilizzate quelle di donatori esterni. Nel 20% dei casi si trattava di staminali del fratello del paziente, mentre nel restante 80% erano staminali di altre persone.
La bimba comincio' a manifestare i primi sintomi a 3 anni. Le analisi del sangue rilevarono che soffriva di leucemia. Di conseguenza fu sottoposta a chemioterapia, subi' due forti ricadute e le cellule cancerogene stavano aumentando nel suo cervello. Il padre della bimba aveva raccolto e conservato il suo cordone ombelicale al momento della nascita.
Secondo la Societa' americana di lotta contro il cancro, le leucemie rappresentano un quarto di tutti i tipi di cancro che colpiscono i minori di 15 anni, il 60% dei quali in forma acuta.