Alimentazione e idratazione sono 'trattamenti medici' per il 71% dei chirurghi ospedalieri italiani. Quasi all'unanimita' (88%), dichiara di non voler collaborare ad azioni coattive e giudicano comunque vincolante (nel 63% dei casi), il parere del paziente. Questi i dati piu' sensibili di un'indagine promossa dall'Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), inviata a 1.100 professionisti dell'Associazione (con una compliance del 50%), "per scattare una fotografia del loro pensiero, poco ascoltato nel corso del dibattito sul Testamento Biologico", commenta il presidente Acoi Rodolfo Vincenti, presentando l'indagine nel corso del I Convegno nazionale del Collegio italiano dei chirurghi, a Roma.
"Un'indagine che abbiamo fortemente voluto per presentarci in Commissione Sanita', al Senato, e poter realmente parlare a nome dei 6.000 chirurghi che rappresentiamo", continua Vincenti. "Assurdo approvare una legge senza tener conto di quel che pensano i medici che dovranno metterla in pratica", ha commentato Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Ssn.