Il nostro corpo e' molto piu' giovane di quanto crediamo: anche a sessant'anni la maggior parte delle cellule che compongono il nostro organismo ha almeno una decina di anni in meno rispetto a quella anagrafica.
Jonas Frisen, biologo cellulare presso l'universita' di Karolinska a Stoccolma, e' riuscito a misurare l'eta' delle cellule che compongono il nostro corpo. E ha scoperto che questi i piccoli tasselli muoiono e rinascono in continuazione. Analizzando le cellule che compongono i muscoli intercostali di un uomo di trent'anni, lo scienziato svedese ha scoperto che hanno un'eta' media di 15 anni, cosi' come quelle del tessuto intestinale.
Le uniche cellule che nascono e muoiono insieme all'uomo, si legge nello studio riportato nell'edizione on line del New York Times, sono quelle cerebrali: a fare eccezione solo quelle del bulbo olfattivo (che regola il nostro odorato) e dell'ippocampo.
Il nostro organismo e' una macchina in movimento continuo e in permanente rinnovamento, un flusso interminabile di cellule che muoiono e di altre che si generano per sostituire quelle malandate. Le cellule dello stomaco, ad esempio, si rinnovano ogni cinque anni. Ogni 10 anni rinascono quelle delle ossa. 120 giorni, invece, la vita media di quelle del sangue. Appena 15 la vita media delle cellule dell'epidermide.
Ma se il corpo e' in grado di mantenersi sempre cosi' attivo e giovane, perche' questo processo non dura per sempre? La risposta di Frisen e' semplice: "Anche le cellule staminali, che sovrintendono alla creazione di nuove cellule per ogni tessuto, invecchiano. E con l'eta' la loro capacita' di creare nuove cellule da sostituire a quelle vecchie viene meno".
Una conclusione simile allo studio realizzato dalla Scuola di Medicina dell'Universita' di Stanford e pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences.