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 ITALIA - ITALIA - Staminali. Sirchia attacca le madri 'vip' costrette alla conservazione autologa all'estero
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19 febbraio 2009 0:00
 
Da Federica Panicucci ad Ambra Angiolini, Federica Fontana, Justine Mattera e altre ancora. Sono sempre di piu' le mamme 'vip' che al momento del parto scelgono di stoccare a caro prezzo in biobanche estere le cellule staminali del cordone ombelicale per un eventuale, futuro uso autologo: una sorta di 'assicurazione biologica' sulla vita del proprio bebe', che in Italia e' prevista soltanto per i neonati che potrebbero aiutare fratellini o sorelline colpiti da malattie genetiche.  Pur inconsapevolmente, queste madri note rischiano di diffondere un falso messaggio, e cioe' che la conservazione delle staminali ombelicali per 'uso privato' si fondi su evidenze scientifiche definite. "Non e' cosi'", dice l'ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ieri a Milano durante il lancio di una campagna per la donazione di sangue cordonale a scopi solidaristici. Ossia per pazienti che necessitano di un trapianto salvavita contro patologie come ad esempio leucemie o linfomi.  "Trovo la conservazione autologa di staminali cordonali sia eticamente discutibile", spiega l'esperto di immunoematologia e trapianti. Soprattutto perche', mentre la classica conservazione cosiddetta allogenica solidaristica "e' gratuita", quella autologa "costa caro". Le banche commerciali straniere che offrono questo servizio "chiedono un pagamento iniziale di circa 1.000, 2 mila euro - riferisce Paolo Rebulla, direttore del Centro di medicina trasfusionale, terapia cellulare e criobiologia del Policlinico milanese, sede di una delle due 'Cord blood bank' lombarde (l'altra e' al Policlinico San Matteo di Pavia) - a cui vanno poi aggiunte quote annuali" anche superiori ai 100 euro, e' la stima.   
"Secondo me illudere la gente e' un reato", afferma Sirchia. Per questo "una mia ordinanza, a suo tempo accusata di fascismo e talebanismo, vietava la conservazione autologa.
In realta' volevo solo proteggere i cittadini da messaggi illusori ai limiti della truffa - precisa l'ex ministro - E sono felice di vedere che questo Governo ha rimediato a un 'pasticcio' con cui il precedente aveva valorizzato la conservazione autologa".
Quest'ultima "distrae dall'allogenica gratuita e veramente utile", anche con la 'complicita' innocente' di "qualche mamma famosa". Per fortuna, pero', "il 90% delle madri italiane capisce che cio' che fai per l'altro puo' essere utile anche a te nel futuro", puntualizza. Fra l'altro, conclude, "una direttiva europea vieta espressamente i 'claim' ingannevoli in materia di salute". Slogan che potrebbero alimentare false speranze sulle presunte virtu' di alcuni prodotti non terapeutici. L'effettiva utilita' della conservazione 'per se stessi' lascia perplesso anche Rebulla.
"Bisogna resistere alla tentazione di pagarsi un'assicurazione biologica di cui non si conoscono i reali benefici - avverte - Non e' detto che in futuro la scienza non produrra' risultati positivi", aggiunge, ma "per il momento l'unico punto fermo e' un lavoro pubblicato in luglio da uno scienziato neozelandese. L'autore elenca tutta una serie di malattie, rilevando che la conservazione solidaristica e' utile contro un lungo elenco di patologie, mentre quella autologa per nessuna". In attesa di un contrordine basato su evidenze ben definite, dunque, l'invito resta "donare per tutti e non per se'".
 
 
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