Le prime applicazioni cliniche per la rigenerazione ossea a partire da cellule staminali totipotenti potrebbero vedere la luce per un loro uso esteso e non solo per saggi molto localizzati, nell'arco di 10-15 anni, secondo Fernando Lopez Vizcaya, presidente della Societa' Andalusa di Traumatologia e Ortopedia (Sato).
Nel campo della traumatologia i lavori con le staminali sono ancora a livello di ricerca di base, e sono ancora pochi i saggi clinici a livello mondiale, ma gli studi non solo sono molto promettenti ma si incrociano con molte altre linee di studio di questa specialita'. La rigenerazione ossea a partire dalla differenziazione cellulare "ci permetterebbe di risolvere uno dei principali problemi della chirurgia ortopedica: la difficolta' di cambiare una protesi a causa della mancanza di osso per il consumo normale dell'eta'". "Dopo che sono trascorsi 15-20 anni dall'inserimento della protesi, questa deve essere cambiata a causa del suo deterioramento", ha spiegato Lopez Vizcaya, specificando come in molti di questi casi ci si trovi davanti ad un paziente in eta' avanzata "il che spiega la mancanza di osso necessario per l'aggancio corretto della protesi".