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 ITALIA - ITALIA - Ru486, ospedali della Regione Lazio unici a non aver ordinato il farmaco
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21 aprile 2010 14:20
 
Nessuna corsa all'acquisto della Ru486. Almeno per il momento, gli ospedali italiani sembrano avere un atteggiamento cauto riguardo agli ordini di acquisto della pillola abortiva Ru486. A parte tre regioni (Toscana, Lombardia e Puglia), in generale, le richieste della pillola non fanno registrare numeri importanti. Anzi, in alcune regioni come Lazio, Sicilia e Umbria il dato e' particolarmente basso, con il Lazio, caso unico, che fa registrare zero richieste. A riferirlo all'ADNKRONOS SALUTE e' Marco Durini, ginecologo e direttore medico della Nordic Pharma, distributore esclusivo della Ru486 per l'Italia.
A tre settimane dall'inizio della commercializzazione nel nostro Paese, emerge quindi un primo quadro sulla risposta degli ospedali italiani alla 'pillola della discordia'. Uno scenario che sembra variare da regione a regione.
"Analizzando nel dettaglio il numero degli ordini - spiega Durini - emerge un atteggiamento per cosi' dire 'cauto'. Questo perche' probabilmente le Regioni sono ancora in attesa di un protocollo unitario sull'uso della pillola".
Un'interpretazione plausibile. Il 6 aprile e' stata infatti istituita una Commissione chiamata a predisporre linee guida sull'utilizzo della pillola abortiva. Come annunciato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, "le linee guida emesse approderanno in Conferenza Stato-Regioni proprio per garantire l'omogenea distribuzione sul territorio del farmaco". La Commissione avra' anche il compito di attuare un monitoraggio sull'uso della Ru486.
Da questa prima analisi sugli ordini di acquisto sembra spiccare soprattutto un dato: "Dal Lazio - sottolinea Durini - al momento, non ci e' arrivata neppure una richiesta. Una stranezza, se si considera il numero degli aborti in quella regione. E non si e' attivato - conclude - neanche nessun canale di comunicazione a livello informativo".
 
 
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Nessuna corsa all'acquisto della Ru486. Almeno per il momento, gli ospedali italiani sembrano avere un atteggiamento cauto riguardo agli ordini di acquisto della pillola abortiva Ru486. A parte tre regioni (Toscana, Lombardia e Puglia), in generale, le richieste della pillola non fanno registrare numeri importanti. Anzi, in alcune regioni come Lazio, Sicilia e Umbria il dato e' particolarmente basso, con il Lazio, caso unico, che fa registrare zero richieste. A riferirlo all'ADNKRONOS SALUTE e' Marco Durini, ginecologo e direttore medico della Nordic Pharma, distributore esclusivo della Ru486 per l'Italia.
A tre settimane dall'inizio della commercializzazione nel nostro Paese, emerge quindi un primo quadro sulla risposta degli ospedali italiani alla 'pillola della discordia'. Uno scenario che sembra variare da regione a regione.
"Analizzando nel dettaglio il numero degli ordini - spiega Durini - emerge un atteggiamento per cosi' dire 'cauto'. Questo perche' probabilmente le Regioni sono ancora in attesa di un protocollo unitario sull'uso della pillola".
Un'interpretazione plausibile. Il 6 aprile e' stata infatti istituita una Commissione chiamata a predisporre linee guida sull'utilizzo della pillola abortiva. Come annunciato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, "le linee guida emesse approderanno in Conferenza Stato-Regioni proprio per garantire l'omogenea distribuzione sul territorio del farmaco". La Commissione avra' anche il compito di attuare un monitoraggio sull'uso della Ru486.
Da questa prima analisi sugli ordini di acquisto sembra spiccare soprattutto un dato: "Dal Lazio - sottolinea Durini - al momento, non ci e' arrivata neppure una richiesta. Una stranezza, se si considera il numero degli aborti in quella regione. E non si e' attivato - conclude - neanche nessun canale di comunicazione a livello informativo".
 
 
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