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 ITALIA - ITALIA - Ru486, Emilia Romagna e Puglia verso il day hospital. In Veneto ricovero ordinario obbligatorio
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Notizia 
16 aprile 2010 10:05
 
L'Emilia Romagna conferma i profili di assistenza previsti in regione sull'utilizzo della pillola abortiva Ru486, con la possibilita' di interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) medica in day hospital e in ricovero ordinario. E' quanto fa sapere Viale Aldo Moro al termine dell'istruttoria sugli aspetti tecnico-scientifici e giuridici inerenti all'utilizzo della Ru486, avviata dalla stessa Regione dopo la nota del ministro della Salute Ferruccio Fazio contenente il parere del Consiglio superiore di sanita'.
In merito agli aspetti tecnico scientifici, la validita' dei profili di assistenza trasmessi alle Aziende sanitarie dalla Regione nel dicembre 2009 e gia' frutto del confronto e della elaborazione dei professionisti, "e' stata confermata - si legge nella nota dell'assessore regionale alla Salute Giovanni Bissoni - dal supplemento di istruttoria condotto dai direttori sanitari e dai direttori di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie nella riunione del 31 marzo scorso. In quella sede e' stata presa in esame la letteratura scientifica a fondamento del parere tecnico reso dal Consiglio superiore di sanita' rilevando come essa nulla aggiunga o modifichi rispetto alle conclusioni cui si era giunti in ambito regionale".
 In merito agli aspetti giuridici, la nota dell'assessore Bissoni riporta poi le valutazioni della Commissione di consulenza legislativa della giunta regionale, che ha rilevato come le procedure scelte dall'Emilia Romagna siano pienamente coerenti con la legge 194 ed assunte nel legittimo esercizio della competenza organizzativa regionale in materia di tutela della salute. "Il parere del Consiglio superiore di sanita' - si legge, infatti, nel documento - e' reso nell'esercizio di una funzione consultiva che non ha effetti vincolanti nei confronti dell'amministrazione pubblica (sia statale che regionale) e, dunque, neppure nei confronti delle strutture del Servizio sanitario pubblico".
Nel trasmettere le valutazioni e gli indirizzi regionali al ministro Fazio, l'assessore Bissoni ha, infine, ribadito "la disponibilita' della Regione a partecipare all'eventuale elaborazione di linee guida nazionali condivise, nel rispetto delle procedure previste dalla legge in materia".

PUGLIA, MEDICI 'VOTANO' DAY HOSPITAL  - Dopo l'Emilia Romagna, anche la Puglia si avvia verso la somministrazione della pillola abortiva Ru486 in day hospital. "Questa mattina c'e' stata la riunione dei medici alla presenza dei servizi dell'assessorato, che si e' conclusa con il parere unitario sul fatto che la procedura di aborto farmacologico deve essere fatta in day hospital". Lo riferisce all'ADNKRONOS SALUTE l'assessore alla Tutela della salute della Giunta regionale uscente, Tommaso Fiore.
"Ora i medici stanno materialmente scrivendo il testo in cui definiscono le condizioni di sicurezza nell'ambito del day hospital", spiega Fiore. "Per lunedi' o al massimo martedi' le linee guida dovrebbero essere pronte", prevede.
"Noi - aggiunge l'assessore - dal nostro punto di vista inseriremo le note tecniche, nell'ambito di un atto di indirizzo che probabilmente fara' il percorso di una delibera di Giunta, in cui affronteremo gli aspetti tecnico-giuridici". Oggi i medici sono stati chiamati infatti a esprimersi su quale sia "la via migliore di somministrazione della pillola Ru486. E tutti hanno risposto con il day hospital, ma attenzione. Ci devono essere elementi di sicurezza per la donna - avverte Fiore - quindi ora si sta lavorando agli aspetti organizzativi".

VENETO. ZAIA, SI' A RICOVERO ORDINARIO -
'La pillola abortiva RU 486 non deve essere considerata un farmaco da banco, considerato quello che si sosteneva e che si sostiene'. Lo ha dichiarato il neogovernatore del Veneto Luca Zaia, ospite di Effetto domino, il programma condotto da Myrta Merlino in onda domani sera su LA7.
'C' e' ancora chi in Parlamento vuole sostenere che e' un farmaco da consegnare alle donne senza ospedalizzazione - ha proseguito Zaia - Noi vogliamo dire alle donne che ci vuole l'ospedalizzazione, ricordare loro che questo farmaco si puo' somministrare fino al 49esimo giorno di gravidanza, ma dobbiamo soprattutto ricordare che numerose riviste scientifiche ci dicono che e' 10 volte piu' mortale dell'aborto chirurgico'.
 
 
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L'Emilia Romagna conferma i profili di assistenza previsti in regione sull'utilizzo della pillola abortiva Ru486, con la possibilita' di interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) medica in day hospital e in ricovero ordinario. E' quanto fa sapere Viale Aldo Moro al termine dell'istruttoria sugli aspetti tecnico-scientifici e giuridici inerenti all'utilizzo della Ru486, avviata dalla stessa Regione dopo la nota del ministro della Salute Ferruccio Fazio contenente il parere del Consiglio superiore di sanita'.
In merito agli aspetti tecnico scientifici, la validita' dei profili di assistenza trasmessi alle Aziende sanitarie dalla Regione nel dicembre 2009 e gia' frutto del confronto e della elaborazione dei professionisti, "e' stata confermata - si legge nella nota dell'assessore regionale alla Salute Giovanni Bissoni - dal supplemento di istruttoria condotto dai direttori sanitari e dai direttori di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie nella riunione del 31 marzo scorso. In quella sede e' stata presa in esame la letteratura scientifica a fondamento del parere tecnico reso dal Consiglio superiore di sanita' rilevando come essa nulla aggiunga o modifichi rispetto alle conclusioni cui si era giunti in ambito regionale".
 In merito agli aspetti giuridici, la nota dell'assessore Bissoni riporta poi le valutazioni della Commissione di consulenza legislativa della giunta regionale, che ha rilevato come le procedure scelte dall'Emilia Romagna siano pienamente coerenti con la legge 194 ed assunte nel legittimo esercizio della competenza organizzativa regionale in materia di tutela della salute. "Il parere del Consiglio superiore di sanita' - si legge, infatti, nel documento - e' reso nell'esercizio di una funzione consultiva che non ha effetti vincolanti nei confronti dell'amministrazione pubblica (sia statale che regionale) e, dunque, neppure nei confronti delle strutture del Servizio sanitario pubblico".
Nel trasmettere le valutazioni e gli indirizzi regionali al ministro Fazio, l'assessore Bissoni ha, infine, ribadito "la disponibilita' della Regione a partecipare all'eventuale elaborazione di linee guida nazionali condivise, nel rispetto delle procedure previste dalla legge in materia".

PUGLIA, MEDICI 'VOTANO' DAY HOSPITAL  - Dopo l'Emilia Romagna, anche la Puglia si avvia verso la somministrazione della pillola abortiva Ru486 in day hospital. "Questa mattina c'e' stata la riunione dei medici alla presenza dei servizi dell'assessorato, che si e' conclusa con il parere unitario sul fatto che la procedura di aborto farmacologico deve essere fatta in day hospital". Lo riferisce all'ADNKRONOS SALUTE l'assessore alla Tutela della salute della Giunta regionale uscente, Tommaso Fiore.
"Ora i medici stanno materialmente scrivendo il testo in cui definiscono le condizioni di sicurezza nell'ambito del day hospital", spiega Fiore. "Per lunedi' o al massimo martedi' le linee guida dovrebbero essere pronte", prevede.
"Noi - aggiunge l'assessore - dal nostro punto di vista inseriremo le note tecniche, nell'ambito di un atto di indirizzo che probabilmente fara' il percorso di una delibera di Giunta, in cui affronteremo gli aspetti tecnico-giuridici". Oggi i medici sono stati chiamati infatti a esprimersi su quale sia "la via migliore di somministrazione della pillola Ru486. E tutti hanno risposto con il day hospital, ma attenzione. Ci devono essere elementi di sicurezza per la donna - avverte Fiore - quindi ora si sta lavorando agli aspetti organizzativi".

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'La pillola abortiva RU 486 non deve essere considerata un farmaco da banco, considerato quello che si sosteneva e che si sostiene'. Lo ha dichiarato il neogovernatore del Veneto Luca Zaia, ospite di Effetto domino, il programma condotto da Myrta Merlino in onda domani sera su LA7.
'C' e' ancora chi in Parlamento vuole sostenere che e' un farmaco da consegnare alle donne senza ospedalizzazione - ha proseguito Zaia - Noi vogliamo dire alle donne che ci vuole l'ospedalizzazione, ricordare loro che questo farmaco si puo' somministrare fino al 49esimo giorno di gravidanza, ma dobbiamo soprattutto ricordare che numerose riviste scientifiche ci dicono che e' 10 volte piu' mortale dell'aborto chirurgico'.
 
 
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