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 ITALIA - ITALIA - Roccella continua la crociata antiabortista contro la Ru486 e l'Aifa
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20 giugno 2009 0:00
 
Ventinove persunte morti a fronte dei 16 decessi attribuiti ufficiosamente alla pillola abortiva RU486. E' questo il nodo principale della nuova documentazione che il ministero del Welfare ha inviato al Comitato tecnico scientifico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per avere ulteriori chiarimenti sul farmaco. La documentazione, in possesso dell'Adnkronos, e' stata stilata dalla consulente del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, Assunta Morresi, alla luce delle risposte avute dalla stessa azienda produttrice della contestata pillola, l'Exelgyn, che di fronte alle questioni poste dal ministero ha inviato nuovo materiale sul farmaco.
"Dal 28 dicembre 1988 al 28 febbraio 2009 - si legge nel documento - sono riportati 29 decessi a seguito di mifepristone. Non e' possibile calcolare il numero dei pazienti esposti, perche' le dosi utilizzate per le diverse indicazioni sono variabili. Dodici decessi sono a seguito di 'uso compassionevole' - si legge ancora nel documento - e diciassette a seguito di aborto medico", "confermando tutte le segnalazioni risultate dalle inchieste giornalistiche, ed aumentandone il numero. E' poi segnalato - sottolinea il documento - un caso di amputazione parziale di una gamba, a seguito di una infezione dopo aborto medico".
"L'applicant - scrive Morresi riferendosi all'azienda produttrice - non ritiene sussistere alcun legame tra i decessi segnalati e la somministrazione di mifepristone. Tale segnalazione pero' muta completamente il quadro di riferimento del farmaco. I dati comunicati attualmente dalla ditta non sono a conoscenza dell'opinione pubblica, e non sappiamo quali e quanti siano noti ad Emea", l'ente regolatorio europeo, "e Fda", il corrispettivo statunitense. Altri punti critici segnalati nel documento inviato all'Aifa riguardano il mancato esame della letteratura che effettua nuove stime sulla reale efficacia dell'aborto medico; e le lacune sul fronte degli effetti collaterali conseguenti all'uso del farmaco.

"Gli esponenti del Governo evitino di scatenare l'ennesima lotta ideologica. Sulla RU486 sono chiamate a decidere le competenti sedi tecnico scientifiche". Lo scrive in una nota il capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera Livia Turco, in merito alla commercializzazione della pillola del giorno dopo in Italia.
"Ci auguriamo poi - conclude Turco - che il sottosegretario Eugenia Roccella metta da parte le sue ubbie ideologiche e si rassegni, una volta per tutte, alla evidenza scientifica".

 
 
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Ventinove persunte morti a fronte dei 16 decessi attribuiti ufficiosamente alla pillola abortiva RU486. E' questo il nodo principale della nuova documentazione che il ministero del Welfare ha inviato al Comitato tecnico scientifico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per avere ulteriori chiarimenti sul farmaco. La documentazione, in possesso dell'Adnkronos, e' stata stilata dalla consulente del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, Assunta Morresi, alla luce delle risposte avute dalla stessa azienda produttrice della contestata pillola, l'Exelgyn, che di fronte alle questioni poste dal ministero ha inviato nuovo materiale sul farmaco.
"Dal 28 dicembre 1988 al 28 febbraio 2009 - si legge nel documento - sono riportati 29 decessi a seguito di mifepristone. Non e' possibile calcolare il numero dei pazienti esposti, perche' le dosi utilizzate per le diverse indicazioni sono variabili. Dodici decessi sono a seguito di 'uso compassionevole' - si legge ancora nel documento - e diciassette a seguito di aborto medico", "confermando tutte le segnalazioni risultate dalle inchieste giornalistiche, ed aumentandone il numero. E' poi segnalato - sottolinea il documento - un caso di amputazione parziale di una gamba, a seguito di una infezione dopo aborto medico".
"L'applicant - scrive Morresi riferendosi all'azienda produttrice - non ritiene sussistere alcun legame tra i decessi segnalati e la somministrazione di mifepristone. Tale segnalazione pero' muta completamente il quadro di riferimento del farmaco. I dati comunicati attualmente dalla ditta non sono a conoscenza dell'opinione pubblica, e non sappiamo quali e quanti siano noti ad Emea", l'ente regolatorio europeo, "e Fda", il corrispettivo statunitense. Altri punti critici segnalati nel documento inviato all'Aifa riguardano il mancato esame della letteratura che effettua nuove stime sulla reale efficacia dell'aborto medico; e le lacune sul fronte degli effetti collaterali conseguenti all'uso del farmaco.

"Gli esponenti del Governo evitino di scatenare l'ennesima lotta ideologica. Sulla RU486 sono chiamate a decidere le competenti sedi tecnico scientifiche". Lo scrive in una nota il capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera Livia Turco, in merito alla commercializzazione della pillola del giorno dopo in Italia.
"Ci auguriamo poi - conclude Turco - che il sottosegretario Eugenia Roccella metta da parte le sue ubbie ideologiche e si rassegni, una volta per tutte, alla evidenza scientifica".

 
 
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