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 ITALIA - ITALIA - Navarro Valls: non c'era prova della volonta' di Eluana Englaro, solo la parola del padre
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8 giugno 2009 0:00
 
 'Ci sono state troppe ambiguita' nel dibattito di questi ultimi mesi sul testamento biologico'. Ne e' convinto Joauquin Navarro Valls, ora presidente dell'advisory board del Campus Bio-Medico di Roma, intervenuto alla presentazione del libro 'La vita e' uguale per tutti. La legge italiana e la dignita' della persona' di Paola Binetti (Pd).
'Il problema di fondo - ha spiegato - e' sapere in alcune situazioni di malattia se c'e' vita oppure no. Si e' inventato il concetto di vita artificiale, che pero' non significa nulla.
Lo stato di vita terminale non e' artificiale'. Cosi' come un'altra ambiguita' che ha caratterizzato il dibattito di questi mesi sul testamento biologico 'ha riguardato il concetto di alimentazione, che non definirei artificiale, ma assistita. Non si puo' ignorare che la scienza medica - ha continuato - e l'etica hanno l'una bisogno dell'altra'.
Quanto alle accuse lanciate da Beppino Englaro circa il fatto di non poter rispettare le volonta' della figlia, Navarro Valls risponde che 'di quello non c'era prova. Lo diceva lui'.

'Non credo che la legge sul testamento biologico sara' pronta prima dell'estate, come si era auspicato all'inizio del dibattito in Senato quest'inverno.
Spero pero' che il ddl approvato al Senato esca dalla commissione Affari sociali della Camera prima dell'estate'. A dirlo Paola Binetti (Pd), membro della commissione Affari sociali, a margine della presentazione del suo libro 'La vita e' uguale per tutti. La legge italiana e la dignita' della persona' presso il Campus Bio-Medico di Roma.
'Il testo di legge - ha spiegato - e' arrivato alla Camera ma non e' stato ancora calendarizzato, cosa che spero avvenga presto'. Sul come il dibattito su questo argomento dovra' proseguire, Binetti ha le idee chiare: 'bisogna trovare il modo di bilanciare il diritto del paziente alla sua autodeterminazione con il diritto alla vita. Si deve evitare che la liberta' del paziente consista nel poter decidere sulla sua morte. La liberta' del paziente e' sulla vita'.
Secondo la deputata teodem del Pd, 'la scelta non puo' essere tra la vita e la morte. L'autodeterminazione del paziente deve manifestarsi nella vita. - conclude - E sono altresi' convinta che le generazioni dei futuri medici devono esercitare la loro professione in una cornice di umanizzazione della medicina per fare bene il loro lavoro'.
 
 
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