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 VATICANO - VATICANO - Il ministro Fazio va in Vaticano
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Notizia 
10 febbraio 2010 17:28
 
"La ricerca tocca i temi della vita e della dignita' con una frequenza quotidiana. Anzi, entra nel nostro quotidiano, lo invade, ne invade sogni, speranze, alimenta i nostri desideri. E anche qui la scommessa e' cercare di andare avanti, promuovere la scienza rispettando la dignita'. Da scienziato, per esempio, e quindi in base alle evidenze scientifiche, sono convinto che sia quella delle staminali adulte la strada da seguire per sperare in una terapia promettente". Cosi' il ministro della Salute Ferruccio Fazio, nel discorso pronunciato oggi in Vaticano in occasione della XVIII Giornata mondiale del Malato.
"Sono convinto - ha detto il ministro, soffermandosi sul grande tema della ricerca - che andare in questa direzione significhi assicurare il bene di tutti, di chi crede e di chi non crede, e che in questa societa' complessa la Fondazione per lo studio sulle staminali adulte, di recente istituzione, sia una soluzione matura, equilibrata, pensata per l'uomo, nel suo interesse e soprattutto nel rispetto della sua dignita'".
Nel suo lungo discorso Fazio, ricordando l'antica "frequentazione" che lega la medicina e la Chiesa, ha sottolineato la lezione che proprio da quest'ultima arriva a chi si trova a ricoprire il ruolo di ministro della Salute: "La comprensione del bisogno complessivo, globale del malato. Quella consapevolezza, quella sapienza antica - ha sottolineato - che sa che e' necessario trasformare in cura ogni terapia e che la lotta contro le malattie e' tutt'uno con la lotta alle fragilita' piu' profonde dell'uomo. Un concetto, questo, riassunto bene dalle parole di Giovanni Paolo II che ha sottolineato come la medicina - ha ricordato Fazio - deve avere come oggetto 'non solo il bene e la salute del corpo ma la persona come tale, che nel corpo e' colpita dal male'. Dunque, una lezione magistrale, da non dimenticare quando si e' alla guida di un dicastero della Salute".
Ma questo "non e' - ha riconosciuto il ministro - un percorso facile per un ministero che si scontra ogni giorno con ineludibili vincoli finanziari e con marcate differenze geografiche e culturali all'interno del nostro Paese. La sofferenza - ha proseguito - e' il minimo denominatore comune del complesso universo che e' la tutela della salute, sia che riguardi un singolo individuo sia che riguardi una grande parte della popolazione.
Infatti non si puo' non provare rabbia di fronte a un bambino che nel Sud muore per un'appendicite, ma altrettanta indignazione suscitano alcune liste di attesa, spesso di mesi, per ottenere le cure necessarie".
Nel suo lungo discorso pronunciato in Vaticano, Fazio si e' soffermato anche sul tema delle malattie rare, "per me uno dei piu' importanti impegni - ha spiegato - perche' non e' il numero di malati che rende importante una malattia, ma la sua natura; con una malattia rara e' tutta la famiglia che si ammala e che inevitabilmente resta sola, orfana non solo di terapie ma anche di supporto; poiche' in quel mosaico complesso che e' il mondo delle malattie rare non e' facile assicurare un'assistenza adeguata". Queste patologie devono, secondo il ministro, rappresentare "una priorita' etica imprescindibile per chi vuole ascoltare anche chi non ha voce".
Soffermandosi sul ruolo degli addetti ai lavori che ogni giorno si confrontano con i malati, "e' mia convinzione - ha detto - che per i medici e tutti gli operatori sanitari la dignita' debba essere un valore da salvaguardare in modo totale, specie in condizioni di malattia, di sofferenza. Nella diminuzione di forze vitali e di capacita', cui gli uomini vengono esposti di fronte alla malattia, occorre dunque recuperare la capacita' di ascolto, di interpretazione del bisogno. E' qui che diventa fondamentale anche il ruolo dei volontari, chiamati a divenire parte integrante del sistema partecipando alla sofferenza del malato e aiutandolo a superare la solitudine e le paure".
Non manca poi un accenno ai "tanti malati di Alzheimer a carico delle famiglie, i cui equilibri vengono messi a dura prova, spesso anche con gravi ricadute economiche". E il ministro si sofferma su "un'altra patologia in cui le famiglie sono messe a dura prova", ovvero "gli stati vegetativi persistenti, che costituiscono un fenomeno rilevante se si pensa che ci sono oggi in Italia 2.000 pazienti in queste condizioni".
"Per la prima volta - ha ricordato a tal proposito - questo Governo ha finanziato nei fondi vincolati del Fondo sanitario nazionale 2009 alle Regioni per l'istituzione di Speciali unita' di accoglienza permanente (Suap)", cioe' residenze ad hoc per le persone in stato vegetativo. "Nel 2009 - ha sottolineato - le Regioni hanno fatto progetti per realizzare tali unita' per un importo di circa 70 milioni di euro".
 
 
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