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 ITALIA - ITALIA - Lombardia. Con Harvard per la ricerca sulle staminali contro la retinite
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9 ottobre 2009 14:20
 
Usare le cellule staminali del liquido amniotico per provare a curare la retinite pigmentosa, malattia genetica dell'occhio che riduce la vista notturna e che nei casi piu' gravi porta alla cecita'. E' l'idea su cui si basa un accordo di ricerca che unisce il Policlinico Ospedale Maggiore di Milano, il Biocell Center di Busto Arsizio (Varese) e l'Harvard Medical School americana.
L'obiettivo del progetto, spiegano i suoi responsabili, e' elaborare un protocollo sperimentale per far 'evolvere' le staminali in cellule della retina e in fotocettori, cioe' in quelle cellule che nell'occhio catturano e riconoscono i segnali luminosi e che nella malattia si danneggiano. Il passo successivo sara' poi quello di testare le cellule cosi' modificate in laboratorio su topi con la retinite pigmentosa, per vedere se riescono davvero a curare la malattia. 'Al termine del progetto, che potrebbe avvenire in 12/24 mesi, l'obiettivo e' l'avvio di una fase di test sull'uomo, nell'ambito delle competenze del Massachusetts General Hospital, primo istituto clinico di Boston e degli Usa'.
'Il vantaggio di utilizzare staminali da liquido amniotico - spiega Giuseppe Simoni, direttore scientifico del centro ricerche di Varese - sta principalmente nel fatto che, comparate con le staminali embrionali, le amniotiche sono piu' stabili geneticamente e dovrebbero quindi evitare la formazione di tumori' quando iniettate. 'Se i risultati del progetto saranno positivi - conclude Renato Colognato, responsabile Ricerca e sviluppo - si potra' affermare che le staminali amniotiche sono in grado di differenziarsi anche in cellule della retina, e quindi si potra' aprire la strada alla cura di diverse patologie che portano alla cecita', come la maculopatia degenerativa'. 
 
 
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