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 CANADA - CANADA - Legalizzazione cannabis. Presentato disegno di legge del governo
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13 aprile 2017 10:36
 
Il governo di Justin Trudeau presenta oggi un disegno di legge che porterà alla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo. Nel Paese è già permesso l'uso della cannabis con finalità curative dal 2001. Il Canada diventerà così, dopo l'Uruguay, il secondo Paese al mondo ad operare questa scelta e sarebbe il primo Paese del G7 a procedere alla legalizzazione, che potrebbe avvenire il giorno della festa nazionale, il 1 luglio 2018. La legalizzazione della cannabis ad uso ricreativo era una delle promesse della campagna elettorale di Justin Trudeau, che nel 2013 aveva riconosciuto di averla fumata cinque o sei volte, compreso quando era già deputato. I vertici della polizia canadese hanno più volte suggerito di ammorbidire la legge vigente sugli stupefacenti per ridurre i costi della giustizia nei casi di semplice possesso di cannabis (70mila solo nel 2014), che rappresentano uno spreco di risorse a scapito del perseguimento di reati più gravi. Il Partito liberale di Justin Trudeau dice invece di voler punire "più severamente coloro che la forniscono a minori, coloro che conducono un'auto sotto effetto della cannabis e coloro che la vendono al di fuori del sistema regolamentato". La ministra della Sanità, Jane Philpott ha affermato che la legge "permetterà di legalizzare l'accesso alla cannabis ma allo stesso tempo di regolamentare e di controllare il suo accesso" per proteggere i consumatori. Inoltre consentirà al governo di assicurare che i "benefici della vendita di cannabis non vadano ad organizzazioni criminali". Con la legalizzazione il governo canadese stima che saranno 4,6 milioni le persone che consumeranno 655 tonnellate di cannabis l'anno e spenderanno da 4,2 a 6,2 miliardi di dollari canadesi, pari a 4,2 miliardi di euro. 

"Oggi il Primo Ministro canadese Justin Trudeau presenta al Parlamento la proposta per legalizzare la Cannabis, mantenendo i propri impegni. Il messaggio è forte e chiaro: se si vuole, si può fare. Passare dal mercato criminale (senza nessun controllo per i consumatori, e con ingenti profitti per le organizzazioni mafiose e inutili costi di repressione) a un mercato legale (con controlli sulle sostanze, polizie e tribunali con più risorse per combattere crimini gravi, miliardi di euro di introiti fiscali e maggiore efficacia nel contrasto al consumo minorile) è una strada percorsa con risultati positivi in alcuni Stati USA e da oggi anche in un paese del G7". Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, promotore dell'intergruppo per la legalizzazione della Cannabis. "In Italia #Cannabislegale è una proposta di legge di iniziativa parlamentare, sottoscritta da 222 deputati e 73 senatori di vari gruppi. Dal luglio 2015 è iscritta per l'esame presso le Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali di Montecitorio, ma la discussione non è di fatto mai iniziata. I parlamentari - aggiunge Della Vedova - sono pronti a discutere e votare la proposta di legge. Il calendario dei lavori viene deciso dai gruppi parlamentari, sia in Commissione che in Aula". "La prossima settimana la Camera voterà il testamento biologico. Subito dopo - sottolinea Della Vedova- si aprirà l'ultima finestra di opportunità per il ddl #Cannabislegale: tra pochi giorni, dunque, si capirà se i gruppi parlamentari, a partire da quello del PD, che oltre ad essere il gruppo di maggioranza relativa esprime uno dei relatori (non favorevole alla legalizzazione, peraltro), intendano consentire o no di esaminare e votare, in Commissione o in Aula, il provvedimento. Nel Canada progressista di Trudeau si legalizza: per noi - conclude Della Vedova - si può e quindi si deve fare anche in Italia".
 
 
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"Oggi il Primo Ministro canadese Justin Trudeau presenta al Parlamento la proposta per legalizzare la Cannabis, mantenendo i propri impegni. Il messaggio è forte e chiaro: se si vuole, si può fare. Passare dal mercato criminale (senza nessun controllo per i consumatori, e con ingenti profitti per le organizzazioni mafiose e inutili costi di repressione) a un mercato legale (con controlli sulle sostanze, polizie e tribunali con più risorse per combattere crimini gravi, miliardi di euro di introiti fiscali e maggiore efficacia nel contrasto al consumo minorile) è una strada percorsa con risultati positivi in alcuni Stati USA e da oggi anche in un paese del G7". Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, promotore dell'intergruppo per la legalizzazione della Cannabis. "In Italia #Cannabislegale è una proposta di legge di iniziativa parlamentare, sottoscritta da 222 deputati e 73 senatori di vari gruppi. Dal luglio 2015 è iscritta per l'esame presso le Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali di Montecitorio, ma la discussione non è di fatto mai iniziata. I parlamentari - aggiunge Della Vedova - sono pronti a discutere e votare la proposta di legge. Il calendario dei lavori viene deciso dai gruppi parlamentari, sia in Commissione che in Aula". "La prossima settimana la Camera voterà il testamento biologico. Subito dopo - sottolinea Della Vedova- si aprirà l'ultima finestra di opportunità per il ddl #Cannabislegale: tra pochi giorni, dunque, si capirà se i gruppi parlamentari, a partire da quello del PD, che oltre ad essere il gruppo di maggioranza relativa esprime uno dei relatori (non favorevole alla legalizzazione, peraltro), intendano consentire o no di esaminare e votare, in Commissione o in Aula, il provvedimento. Nel Canada progressista di Trudeau si legalizza: per noi - conclude Della Vedova - si può e quindi si deve fare anche in Italia".
 
 
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