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 ITALIA - ITALIA - Italia. Staminali del sangue migliorano la sopravvivenza in bambini con leucemia linfoblastica acuta
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4 agosto 2005 19:26
 
Il trapianto di cellule staminali del sangue di un donatore familiare compatibile migliora la sopravvivenza di bambini con leucemia linfoblastica acuta in comparazione con la chemioterapia, secondo uno studio dell'Universita' degli Studi di Milano pubblicato nell'edizione online della rivista The Lancet.
La leucemia linfoblastica acuta (LLA) e' il tipo principale di leucemia che colpisce i bambini, e' una malattia ad alto rischio per diverse caratteristiche al suo inizio o per resistenza al trattamento. La chemioterapia ad alte dosi e' il trattamento standard, ma nella maggioranza dei casi la prognosi non e' favorevole.
I ricercatori hanno fatto uno studio per comparare la chemioterapia con il trapianto di staminali. Tra il 1995 e il 2000 i ricercatori hanno reclutato pazienti minori di 18 anni con la LLA appena diagnosticata. Hanno preso parte allo studio i centri di 7 Paesi e alla fine sono stati reclutati 357 bambini. Di questi 280 sono stati assegnati alla chemioterapia e 77 a ricevere un trapianto di staminali del sangue prelevate da un familiare compatibile.
I ricercatori hanno scoperto che nei cinque anni presi in esame, si sono liberati dalla malattia il 41% dei pazienti del gruppo della chemioterapia e il 57 del gruppo del trapianto. A essere sopravvissuti per i 5 anni sono stati il 50% nel gruppo della chemioterapia e il 56 nel gruppo del trapianto staminali.
Secondo Adriana Balduzzi, autrice principale dello studio, questa ricerca internazionale ha mostrato che l'esistenza di un donatore familiare compatibile, per i bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta, migliora la sopravvivenza liberandosi dalla malattia. La differenza tra le due strategie, inoltre, aumentava con un profilo di rischio peggiore del paziente.
 
 
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