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 ITALIA - ITALIA - Italia. Sondaggio: italiani (anche cattolici) favorevoli all'eutanasia per Welby
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Notizia 
29 novembre 2006 0:00
 
Gli italiani, e anche i cattolici praticanti, sono in maggioranza favorevoli all'eutanasia per Piergiorgio Welby, copresidente dell'Associazione Luca Coscioni e malato terminale. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipr Marketing per Repubblica.it.

Alla domanda se i medici dovrebbero accogliere la richiesta di Welby, il 64% degli intervistati (un campione di mille cittadini residenti in Italia) risponde sì, il 20% è contrario e il 16% preferisce non esprimere la propria opinione in assenza di un'idea chiara in materia.

Significativo il dato che tiene conto della religione degli intervistati: tra coloro che vedono l'eutanasia come una soluzione praticabile per Welby, il 50% si dichiara cattolico praticante, mentre il 71% abbraccia la fede cattolica, ma non pratica. Anche tra coloro che dichiarano di professare un'altra religione la percentuale dei favorevoli all'eutanasia è elevatissima: si parla del 68%. Mentre la percentuale diventa quasi bulgara quando la richiesta viene fatta agli atei che, per il 95%, si dicono favorevoli a staccare la spina.

Tra gli intervistati che invece si dicono contrari ad accogliere la richiesta di Welby si conta un 28% di cattolici praticanti; un 15% di cattolici non praticanti e il 18% di cittadini che appartengono ad altri credo religiosi. Gli atei che non ritengono sia giusto praticare l'eutanasia sono solo il 3%. Infine il 51%, quindi una percentuale elevata, spiega che preferisce non rispondere alla domanda se i medici "non" dovrebbero staccare la spina.

COMMENTI

Dichiarazione di Marco Cappato, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Parlamentare europeo radicale:
Il Presidente dell'Associazione francese per il diritto all'eutanasia è stato per molti anni Jacques Pohier, uomo di Chiesa ed ex-Direttore della rivista post-Concilio Vaticano II, "Concilium". Fu lui a coniare l'espressione "morte opportuna", ripresa da Welby come alternativa a "morte dignitosa", proprio per riservare alla vita l'obiettivo della dignità. Ed è lui la migliore testimonianza di un cattolicesimo possibile, rispettoso del dramma della sofferenza e della libertà, contro i dogmi di quei fondamentalisti clericali che, nell'assolutizzare "la vita", impongono una concezione materialistica di esistenza biologica privata di volontà, trasformando il diritto alla vita dignitosa in condanna alla tortura infame.
I dati pubblicati da Repubblica sono in linea con la storia democratica e referendaria del nostro Paese, dove già dagli anni settanta si affermò una volontà politica della "chiesa" (cioè, sempre per dirla con Pohier, della "comunità dei credenti") opposta a quella del Vaticano e della Conferenza Episcopale Italiana. Il sondaggio è dunque una sorpresa soltanto nella misura in cui l'opinione pubblica, inclusi i cattolici, resiste a una propaganda capillare, finanziata anche con i soldi dell'8 per mille, che già riuscì a boicottare il referendum sulla legge 40 con il contributo della Corte costituzionale. Sul "caso Welby", la loro parola d'ordine vaticana è già lanciata... STRUMENTALIZZAZIONE: i radicali strumentalizzano il proprio Co-Presidente Piergiorgio Welby, come fecero (Welby incluso!) con Luca Coscioni. E intanto loro continuano ad usare la religione come strumento di potere...
 
 
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