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 ITALIA - ITALIA - Italia. Referendum. Ricercatori ed esperti: sconfitta la scienza
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23 giugno 2005 18:46
 
La scienza esce sconfitta dal referendum sulla fecondazione assistita: non hanno dubbi i ricercatori italiani impegnati nella ricerca sulle cellule staminali. D'ora in poi, dicono, chi vorra' lavorare in questo campo in Italia avra' una marcia in meno rispetto ai colleghi di Paesi piu' aperti in questo campo.
Secondo il neurofisiologo Piergiorgio Strata, dell'universita' di Torino il mancato raggiungimento del quorum ha segnato una sconfitta per la scienza. "Per il si' si erano schierati scienziati fra i piu' prestigiosi a livello internazionale, come i Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, l'oncologo Umberto Veronesi e tanti altri ricercatori di altissimo prestigio che pubblicano sulle riviste scientifiche internazionali di maggiore impatto". Non ci sono dubbi, secondo lo studioso, che in Italia "la scienza non eserciti alcuna influenza sull'etica" e che, davanti alle difficili questioni poste dal referendum, "molta gente abbia deciso di seguire un'etica religiosa o un'etica dell'obbedienza, contro un'etica laica della responsabilita', o che non abbia capito bene che cosa era in gioco".
Per la responsabile del Laboratorio cellule staminali dell'universita' di Milano, Elena Cattaneo non ci sono dubbi che "adesso la ricerca italiana sulle cellule staminali dovra' confrontarsi con il resto del mondo. Gli altri Paesi si danno regole perche' in queste ricerche vedono il futuro, mentre in Italia si prepara un clima terribile". Critica, la ricercatrice, anche nei confronti della negazione del valore della ricerca sulle cellule staminali embrionali da parte degli scienziati che nella campagna referendaria si sono schierati con il fronte del no. "Uno scienziato non puo' aprioristicamente stabilire che un settore di ricerca nel quale non si sono ancora ottenuti risultati e' inutile: e' un atteggiamento antiscientifico e irresponsabile. Sarebbe come negare la ricerca sull'Aids, sul cancro o su tutte le malattie sulle quali non si sono ancora ottenuti risultati definitivi".
Atteggiamenti come questi sono "dispute da stadio che non appartengono alla comunita' scientifica" anche secondo Carlo Alberto Redi, rettore del Laboratorio di biologia dello sviluppo dell'universita' di Pavia. "Adesso mi auguro che si trovino almeno piccoli consensi sia per mettere a punto aspetti tecnici della legge che non funzionano, sia per consentire alla ricerca sulle cellule staminali embrionali di andare avanti". Secondo Redi non e' possibile ignorare il grande passo in avanti fatti nella ricerca sulle staminali embrionali nell'esperimento recentemente pubblicato su Science e condotto nella Corea del Sud, che "non soltanto ha permesso di ottenere 11 linee di cellule staminali embrionali umane pure", ma che "ha compiuto un grandissimo salto portando in provetta patologia come diabete, deficit del sistema immunitario e lesioni del midollo spinale". L'augurio, ha concluso, e' che "il Paese trovi un minimo consenso sulla possibilita' di utilizzare per la ricerca gli embrioni congelati che sarebbero altrimenti destinati alla morte".
Ma, al di la' della polemica politica, quali saranno le conseguenze dell'esito referendario sulla Ricerca nel nostro Paese? "Indubbiamente ci saranno conseguenze gravi", risponde il ginecologo Carlo Flamigni, uno dei pionieri della fecondazione artificiale in Italia. Conseguenze gravi, spiega, perche' "il prezzo che la scienza italiana dovra' pagare sara' molto alto, a cominciare dal ritardo che inevitabilmente accumuleremo nella ricerca sulle cellule staminali embrionali". Un ambito che lo scienziato giudica estremamente promettente per la cura di tante malattie gravi: "Per questo credo che vari ricercatori potrebbero a questo punto decidere di lasciare il nostro Paese per continuare i propri studi all'estero". Ma se il risultato referendario ha segnato un colpo d'arresto per la ricerca nel nostro Paese, i danni per i cittadini "saranno per fortuna parziali": "L'Europa e il mondo rappresentano ormai un grande 'villaggio globale'; Cio' significa che in presenza di risultati positivi delle ricerche sulle staminali embrionali, in qualunque Paese cio' accada, questi verranno immediatamente resi noti, ma il grande paradosso sara' che l'Italia sara' allora costretta ad acquistare i brevetti di cio' che altri hanno scoperto, perche' messi in grado di ricercare e lavorare in questa direzione". "Il giorno in cui sara' possibile curare grazie alle staminali embrionali in Italia si decidera' per la soluzione piu' 'comoda', che e' poi anche la piu' ipocrita: si decidera' di cambiare nome all'embrione, e tutti saranno tranquilli ... si trovera' cioe' una soluzione che ci permettera', allora, di utilizzare queste cellule senza sentirsi in colpa. Chi, malato o parente di un malato, rinuncerebbe infatti ad una terapia salva-vita?". Quanto al merito del risultato referendario, "sara' interpretato come la conferma che agli italiani questa legge piace, ma non penso sia cosi': semplicemente la maggioranza non e' andata a votare, anche per una sorta di disamore verso lo strumento referendario". Senza contare poi, conclude, "l'ingerenza della Chiesa che, su questo tema, ha fatto politica; un fatto inaccettabile, che dovrebbe forse spingere a rivedere i rapporti tra Stato e Chiesa".
 
 
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