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 ITALIA - ITALIA - Italia. A Napoli le staminali salvano dall'amputazione
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21 luglio 2005 19:25
 
Era destinato, nel giro di poche settimane, all'amputazione degli arti inferiori, essendo giunto all'ultimo stadio di un'arteriopatia ostruttiva. Invece, a tre mesi di distanza dal primo reimpianto di cellule staminali del suo midollo, il paziente ha registrato notevoli miglioramenti nella microcircolazione.
E' questo il primissimo risultato di una sperimentazione avanzata che sta portando avanti la cattedra di Patologia clinica della facolta' di Medicina della II Universita' di Napoli, il cui progetto e' stato presentato il 12 luglio a Potenza nel corso del seminario 'Nuovi approcci terapeutici con l'uso di cellule staminali midollari autologhe'.
A riferire della sperimentazione l'ordinario di Patologia Clinica, il professor Vincenzo Sica, e l'associato professor Claudio Napoli, il giovane scienziato napoletano che dopo 12 anni di attivita' negli Stati Uniti, tra una collaborazione in California con il farmacologo Louis J. Ignarro (premio Nobel 1998) e il lavoro di ricerca all'Universita' di Boston, alla scuola di Lo Scalzo, all'avanguardia per lo studio delle sofferenze vascolari, ha deciso di ritornare.
Il protocollo americano, sviluppato per la prima volta in Europa dai professori Sica e Napoli, prevede la combinazione tra reinfusioni di cellule staminali e l'uso di un cocktail di antiossidanti, polifenoli e L-Arginina.
Le ricerche sugli animali, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet nel 2004, dimostrano che il solo cocktail che favorisce lo sviluppo di nitrossidi contro la formazione delle placche ha prodotto miglioramenti del 30 per cento. Ancor piu' entusiasmanti i risultati sull'uso dei polifenoli: si e' dimostrata la straordinaria efficacia del succo di melograno, un concentrato di polifenolo.
Questo ambito di ricerca sara' esteso anche all'Ospedale San Carlo di Potenza, con l'impegno nell'arco di pochi mesi di passare a una nuova e piu' complessa sperimentazione, che non ha ancora avuta applicazione sugli esseri umani: l'infusione delle stesse cellule staminali, insieme alla trombolisi, su pazienti acuti di ischemia cerebrale.
Per il professor Napoli un'ulteriore frontiera della sperimentazione sara' l'applicazione della stessa terapia per i casi di scompenso cardiaco.
 
 
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