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 ITALIA - ITALIA - Italia. Marcello Pera: il laicismo, i capricci e gli embrioni
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7 luglio 2005 17:27
 
L'Europa vittima del laicismo quando apre la strada alla clonazione terapeutica? A pensarla cosi' e' la seconda carica dello Stato italiano, il senatore Marcello Pera che nel suo intervento in Spagna che ha suscitato molte reazioni per l'attacco ai matrimoni omosessuali, ha sferrato un colpo anche contro la clonazione terapeutica.
"In Spagna l'attacco e' stato mosso all'idea stessa di matrimonio con una manovra a tenaglia: da un lato il divorzio lampo, dall'altro il matrimonio omosessuale. Cosi' una bella fetta della nostra identita' se ne e' volata via. Come evolvera' la situazione non posso dire. Una cosa per me e' chiara: e' falso che si tratti di 'conquiste civili' o di misure 'contro le discriminazioni' o di 'estensione dell'uguaglianza'. Si tratta piuttosto del trionfo di quel laicismo che pretende di trasformare i desideri e talvolta anche i capricci, in diritti umani fondamentali. Questo laicismo a me sembra antistorico e anche pericoloso".
Il presidente del Senato coglie l'occasione per parlare della legge sui matrimoni gay, per parlare anche del referendum italiano sulla fecondazione assistita che ha dimostrato la sconfitta "del pensiero elitario laicista". In Spagna, dice "le cose sono andate diversamente. Qui l'attacco e' stato mosso all'idea stessa di matrimonio". Del laicismo "antistorico" e' vittima l'Europa, avverte Pera, "quella stessa Europa che nella sua Costituzione vieta la "'clonazione riproduttiva', aprendo la strada a quella terapeutica, e con essa a qualunque esperimento sugli embrioni. O quella Europa che, sempre nella sua Costituzione, riconosce 'il diritto di sposarsi e di costruire una famiglia', senza precisare chi con chi, legittimando cosi' anche da defunta legislazioni come quella spagnola". "Oppure quell'Europa, che, nel preambolo generale della sua Costituzione afferma di ispirarsi alle sue 'eredita' culturali, religiosi e umanistiche' e, nel preambolo alla seconda parte della stessa Carta, parla del suo 'patrimonio spirituale e morale' senza pero' specificare mai quali religioni e quale religione in particolare".
 
 
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