"Non si puo' arrivare come nella primavera passata senza una posizione chiara: discutiamone, pero' alla fine votiamo e tutti si sentano vincolati alla posizione decisa". In un'intervista all' 'Unita', il candidato alle primarie del Pd Ignazio Marino sottolinea la necessita' che il partito si esprima in modo netto ed omogeneo sulla questione del testamento biologico, uno dei temi che probabilmente renderanno caldo l'autunno parlamentare.

"Mi sono gia' confrontato con Fini: l'ho incontrato e ho trovato in lui un approccio laico, mentre nel Pd - sottolinea Marino - vedo ancora molta confusione: con Franceschini ci sono Serracchiani e Binetti; Bersani ha sostenuto il mio disegno di legge, ma ha con se' Letta che avrebbe votato un decreto incostituzionale e Bindi che considera Welby un caso di eutanasia".

"C'e' un modo efficace - rileva Marino - per impostare il confronto parlamentare: dare la parola a chi da un punto di vista medico e giuridico si e' occupato di questi temi. Altrimenti ci ritroviamo davanti l'inconciliabilita' delle correnti. Che e' 'il' problema non solo sul testamento biologico, ma sulla fecondazione assistita, sulle adozioni per i single. In Europa siamo quasi i soli a non avere una legge sulle unioni civili. Un altro esempio? Il conflitto di interessi. E' positivo che il Pd ricominci a parlarne e deve smettere di stare al gioco per nominare un direttore di tg".