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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gran Bretagna. Ricorso alla Corte d’Appello sulla definizione di embrione
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Notizia 
20 gennaio 2002 20:05
 
Da tempo l'associazione antiabortista ProLife sostiene che l'attuale legislazione della Gran Bretagna non e' sufficiente ad impedire la clonazione umana riproduttiva. Gia' lo scorso anno, la Prolife aveva fatto ricorso all'Alta Corte di Giustizia, chiedendo di stabilire se un organismo creato mediante la tecnica di trasferimento nucleare rientrasse o meno nella definizione di embrione data nello Human Fertilisation and Embryology Act del 1991. La Corte rispose negativamente avvertendo che nessuna legge impediva, in Gran Bretagna, l'impianto di un simile organismo in utero. Immediatamente, il ministero della Salute presento' un emendamento alla legge del 1991, specificando il divieto di impiantare in utero qualsiasi embrione non derivato da un processo di fecondazione. L'emendamento (the Human Reproductive Cloning Bill 2001) e' stato pero' approvato fuori tempo massimo, costringendo i legali del ministero della Salute a ricorrere alla Corte d'Appello, contro la sentenza dell'Alta Corte. La sentenza dell'Alta Corte ha dato ragione al ministero della Salute, stabilendo che "un organismo creato mediante trasferimento nucleare e' da considerarsi a tutti gli effetti equivalente ad un embrione".
 
 
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