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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. La dignita’ umana nell’era della biotecnologia
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1 settembre 2005 19:03
 
La dignita' dell'uomo, protetta dalla Costituzione tedesca, e' un qualcosa che deve essere definita obbiettivamente, quindi non basandosi sui valori culturali, in quanto questi cambiano nel corso della storia. La dignita' dell'uomo e' in prima linea nella protezione dell'individuo e della sua autodeterminazione a fronte di possibili arbitrarieta' dello Stato. A complicare tutto c'e' la biotecnologia che modifica la nostra vita e quella della natura, secondo Wolfgang van den Daele, componente del Consiglio Nazionale di Etica sentito dall'agenzia radiotelevisiva Deutsche Welle.
E l'uomo ha il diritto alla casualita' o a correggere le imperfezioni? "Tutte le persone hanno il diritto fondamentale ad essere come sono, se questo e' cio' che desiderano. Pero' se non lo desiderano hanno il diritto fondamentale a correggerlo. Questo non lo mettera' in dubbio nessuno. La domanda piu' corretta e' se si ha il diritto di correggere altri, per esempio i bambini. E si puo', ma solo quando si e' convinti che e' nell'interesse e nel beneficio dei figli, ad esempio. Quando uno ha una malattia ereditaria e non vuole trasmetterla ai propri figli allora puo' modificare le cellule. Non credo che qualcuno possa sostenere che cio' violi la dignita' dell'essere umano. Non viola neppure quella di mio figlio ridurre la possibilita' che debba nascere con una terribile malattia ereditaria. Per quanto riguarda la terapia genica non esiste, dal mio punto di vista, nessun motivo per non interferire nelle cellule per correggere malattie ereditarie. Chi parla contro questa possibilita'? Ci sara' qualcuno che sostiene che suo figlio ha il diritto di ereditare una malattia? Non vedo come qualcuno possa giustificare una tale argomentazione. Per quanto riguarda la ricerca con gli embrioni tutto dipende se si intende l'embrione come un individuo. O se si definisce qualcosa che puo' essere sacrificato a ragioni molto piu' importanti per la vita umana, come per esempio, sviluppare cellule staminali con cui si possono curare altre persone. Su questo c'e' una vera battaglia verbale. Da una parte abbiamo quelli che sostengono che l'embrione e' un individuo e che come tale ha il diritto ad essere protetto. Gli altri indicano che l'embrione e' solo in una fase precedente a quella di individuo. In generale su questo secondo caso si basa la religione ebraica. Questa sostiene che fino a 40 giorni di gestazione non esiste una persona. Anche l'antica religione cattolica, in vigore per secoli, sosteneva che un embrione non e' un individuo fino a che non sviluppa l'anima. Anche io difendo la posizione di chi sostiene che l'embrione non e' una persona nella sua totalita', ma semplicemente un livello di sviluppo nel cammino verso la vita. L'embrione deve cedere il passo ai diritti di liberta' degli esseri umani sviluppati. Credo che sia corretto che una buona parte della societa' dia questo valore agli embrioni. Il che non significa che li definiamo "moralmente irrilevanti"".
 
 
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