La Germania potrebbe perdere il treno della storia se mantiene le attuali politiche conservatrici in materia di ricerca con la biotecnologia e cellule staminali. Questa e' una delle principali conclusioni a cui e' giunto il Rapporto di Ingegneria Genetica dell'Accademia delle Scienze di Berlino-Brandeburgo (
Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften;
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Un documento corposo, in tutto 579 pagine, sottoscritto da 11 scienziati, che passa al setaccio lo stadio della ricerca sul Dna umano in studi collegati alla diagnosi e alla prevenzione di malattie, indagini forensi e nel miglioramento della produttivita' nell'agricoltura.
Secondo il professore di medicina molecolare
Jens Reich, uno dei redattori del rapporto, c'e' un tale consenso che non e' possibile pensare alla ricerca scientifica seria quando si ignora la biotecnologia.
Secondo il biochimico
Ferdinand Hucho, anche lui coinvolto nello studio, la strategia tedesca di proibire le ricerche non e' sufficientemente forte per impedire che esperimenti in ingegneria genetica proseguano nel resto del mondo. La Germania, invece, dovrebbe osservare e seguire gli esperimenti biotecnologici. In particolare riferendosi alla ricerca con le staminali la legge dovrebbe essere resa piu' flessibile in maniera da permettere almeno l'importazione delle staminali embrionali. Attualmente e' possibile importare solo le linee embrionali create prima del gennaio 2002 per ricerche approvate dall'Istituto Robert Koch. Una legge che per Hucho colpisce il diritto degli scienziati di realizzare esperimenti in questo campo.
Il gruppo di lavoro del Rapporto di Ingegneria Genetica ha previsto di redigere un capitolo speciale sulle cellule staminali entro la fine dell'anno al fine di sottolineare la necessita' di rendere piu' flessibile la legge.
Il documento e' rintracciabile a questo indirizzo:
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