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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Diagnosi preimpianto nei casi a rischio di cancro
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18 agosto 2005 16:24
 
La Gran Bretagna si prepara ad autorizzare fin dall'anno prossimo la diagnosi genetica preimpianto (Pgd) per tutte quelle coppie che ricorrono alla fecondazione assistita e hanno una predisposizione ereditaria a sviluppare tumori mammari o altri tipi di forme cancerogene. Ne da' notizia il 12 agosto il Times.
L'Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea, autorita' sanitaria in materia) ha annunciato che avviera' in autunno una consultazione generale sul tema prima di consentire ai genitori di scegliere solo quegli embrioni immuni da anomalie genetiche. Anomalie che peraltro, come ricorda il quotidiano britannico, aumentano si' il rischio di sviluppare certi tumori, ma senza alcuna certezza scientifica che cio' poi accadra'.
Numerose cliniche in Gran Bretagna sono pronte fin d'ora ad offrire questo tipo di esame alle coppie con storie familiari legate a determinati tumori, e l'University College Hospital (Uch) di Londra ha gia' cominciato a chiedere ai suoi pazienti se sono interessati a questa tecnica di diagnosi, utilizzata fin dagli anni '90 solo per le piu' gravi malattie genetiche, come la fibrosi cistica.
Effettuata per ora in sole 10 cliniche britanniche, la Pgd si propone infatti come una metodologia intesa ad identificare, prima dell'impianto in utero, la presenza di malattie genetiche nell'embrione generato in vitro da coppie ad elevato rischio riproduttivo. La tecnica -praticata negli Stati Uniti, in Belgio, in Olanda e in Francia- prevede il prelievo di una singola cellula dall'embrione allo stadio di 6- 8 cellule, ottenuto in vitro tramite fertilizzazione in vitro (FIVET).
Tale cellula viene quindi analizzata e solo gli embrioni risultati sani sono trasferiti in utero per dare inizio ad una gravidanza con figlio sano. Ma prima dell'approvazione finale, Angela McNab, direttrice generale della Hfea, vuole conoscere quale e' l'opinione pubblica diffusa nel paese sul delicato tema. "La domanda che vogliamo porre alla gente e' se questa tecnica deve essere utilizzata subito sulle persone che hanno una bassa probabilita' di soffrire di tale malattia oppure se e' giusto aspettare uno stadio successivo della vita", ha dichiarato la dottoressa.
 
 
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