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 FRANCIA - FRANCIA - Francia. Diversi gruppi di biologi sono autorizzati ad importare cellule staminali
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4 agosto 2005 19:14
 
Nonostante le inquietudini di natura etica e le pesantezze burocratiche, nel panorama scientifico francese qualcosa cambia rispetto alla ricerca con gli embrioni umani. Sul Journal officiel del 24 luglio sono stati pubblicate nove ordinanze dei ministeri per la Ricerca e la Sanita' che autorizzano alcune équipe di ricercatori del CNRS, dell'INSERM e del centro ospedaliero universitario CHU di Montpellier ad importare linee di cellule staminali. Provenienti dagli Stati Uniti (Wicell Reserach Institute) e da Israele (Technion Research and Development Foundation), le linee sono state create partendo dalla distruzione di embrioni umani di qualche giorno e concepiti in provetta nel quadro di un programma di procreazione assistita. I ricercatori sono anche autorizzati, per cinque anni, a coltivare queste cellule e ad utilizzarle a scopo di ricerca. Tra i gruppi autorizzati, l'Istituto di genetica umana di Montepellier -struttura del CNRS- intende approfondire lo studio dei meccanismi di autorinnovo e differenziazione delle cellule capaci di far nascere tutti i tessuti costitutivi del corpo umano. Da parte loro, i ricercatori del CHU di Montpellier sono autorizzati a studiare i processi che consentono alle cellule staminali embrionali di trasformarsi in precursori di future cellule cardiache, epatiche, pancreatiche o neuronali. Anche due unita' di INSERM -l'una a Nizza e l'altra al Kremlin-Bicétre- potranno svolgere esperimenti in questo campo.
Queste autorizzazioni seguono quelle accordate a febbraio al professor Marc Peschanski, direttore di ricerca ad INSERM (laboratorio Istem, Généthon). Sono accordate in applicazione ad alcune disposizioni di legge sulla bioetica dell'8 agosto 2004. Ma il sistema e' tutt'altro che rodato. Le autorizzazioni vengono rilasciate solo all'interno di un dispositivo transitorio, da una commissione ad hoc con prerogative alquanto ristrette. I ricercatori francesi sono in attesa di un decreto che condizioni l'avvio funzionale della nuova Agence de la biomédecine, istituita a maggio e che li potra' autorizzare a fare passi in avanti nei loro lavori di ricerca. Sperano altresi' di produrre direttamente delle linee di cellule staminali, come fanno numerosi dei loro colleghi stranieri a partire da embrioni concepiti in vitro, conservati per congelamento, e non piu' oggetto di un programma parentale. "La situazione attuale e' abbastanza grottesca", asserisce il professor Peschanski. "I nostri laboratori sono pronti, alcuni ricercatori sono stati o sono formati all'estero, ma non possiamo ancora avviare legalmente le operazioni sperimentali. Da parte nostra siamo bloccati nei programmi su cui abbiamo un piccolo anticipo -concettuale- rispetto ai nostri concorrenti".
All'Agenzia di biomedicina si precisa che il decreto e' stato sottoposto al Consiglio di Stato, ma che non dovrebbe essere pubblicato prima di settembre.
 
 
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Nonostante le inquietudini di natura etica e le pesantezze burocratiche, nel panorama scientifico francese qualcosa cambia rispetto alla ricerca con gli embrioni umani. Sul Journal officiel del 24 luglio sono stati pubblicate nove ordinanze dei ministeri per la Ricerca e la Sanita' che autorizzano alcune équipe di ricercatori del CNRS, dell'INSERM e del centro ospedaliero universitario CHU di Montpellier ad importare linee di cellule staminali. Provenienti dagli Stati Uniti (Wicell Reserach Institute) e da Israele (Technion Research and Development Foundation), le linee sono state create partendo dalla distruzione di embrioni umani di qualche giorno e concepiti in provetta nel quadro di un programma di procreazione assistita. I ricercatori sono anche autorizzati, per cinque anni, a coltivare queste cellule e ad utilizzarle a scopo di ricerca. Tra i gruppi autorizzati, l'Istituto di genetica umana di Montepellier -struttura del CNRS- intende approfondire lo studio dei meccanismi di autorinnovo e differenziazione delle cellule capaci di far nascere tutti i tessuti costitutivi del corpo umano. Da parte loro, i ricercatori del CHU di Montpellier sono autorizzati a studiare i processi che consentono alle cellule staminali embrionali di trasformarsi in precursori di future cellule cardiache, epatiche, pancreatiche o neuronali. Anche due unita' di INSERM -l'una a Nizza e l'altra al Kremlin-Bicétre- potranno svolgere esperimenti in questo campo.
Queste autorizzazioni seguono quelle accordate a febbraio al professor Marc Peschanski, direttore di ricerca ad INSERM (laboratorio Istem, Généthon). Sono accordate in applicazione ad alcune disposizioni di legge sulla bioetica dell'8 agosto 2004. Ma il sistema e' tutt'altro che rodato. Le autorizzazioni vengono rilasciate solo all'interno di un dispositivo transitorio, da una commissione ad hoc con prerogative alquanto ristrette. I ricercatori francesi sono in attesa di un decreto che condizioni l'avvio funzionale della nuova Agence de la biomédecine, istituita a maggio e che li potra' autorizzare a fare passi in avanti nei loro lavori di ricerca. Sperano altresi' di produrre direttamente delle linee di cellule staminali, come fanno numerosi dei loro colleghi stranieri a partire da embrioni concepiti in vitro, conservati per congelamento, e non piu' oggetto di un programma parentale. "La situazione attuale e' abbastanza grottesca", asserisce il professor Peschanski. "I nostri laboratori sono pronti, alcuni ricercatori sono stati o sono formati all'estero, ma non possiamo ancora avviare legalmente le operazioni sperimentali. Da parte nostra siamo bloccati nei programmi su cui abbiamo un piccolo anticipo -concettuale- rispetto ai nostri concorrenti".
All'Agenzia di biomedicina si precisa che il decreto e' stato sottoposto al Consiglio di Stato, ma che non dovrebbe essere pubblicato prima di settembre.
 
 
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