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 ITALIA - ITALIA - Fecondazione. Corte Costituzionale boccia legge 40 per il limite dei tre embrioni
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1 aprile 2009 0:00
 
Parziale bocciatura della legge 40 da parte della Consulta. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità della restrizione a tre del numero di embrioni che e' possibile impiantare nell'utero delle pazienti che si sottopongono alle procedure di procreazione medicalmente assistita. L'Alta Corte, inoltre, ha dichiarato incostituzionale anche il comma 3 dell'articolo 14 della legge in questione "nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, come previsto dalla norma, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna".
I giudici costituzionali hanno invece dichiarato "inammissibili, per difetto di rilevanza nei giudizi principali, le questioni di legittimità costituzionali degli articoli, 6, comma 3, e 14, commi 1 e 4".

LA CACIARA PARTITICA
- Esulta il fronte 'laico', che vede nella sentenza anche 'un monito' per il legislatore che dovra' affrontare ora alla Camera il disegno di legge sul 'fine vita'. Tra i cattolici del centrosinistra c'e' chi, come Rosy Bindi, rimprovera al centrodestra di aver respinto ostinatamente il dialogo, con il risultato di dover ricominciare (quasi) da zero. Chi nell'Udc e nel centrodestra ha sostenuto la legge, invece, e' 'sconcertato' (Rocco Buttiglione), 'perplesso' (Maurizio Lupi), lamenta un 'vulnus' legislativo (Laura Bianconi). Ma anche 'democratico'. E' il caso di Sandro Bondi, ministro e neocoordinatore del Pdl, secondo il quale la sentenza della Consulta 'pone un problema grave per la nostra democrazia'.
'La sovranita' del Parlamento - dice - viene intaccata parallelamente alla percezione della sparizione di autorita' di garanzia'. Per Bondi, e' 'un problema democratico e dell'orientamento culturale prevalente di organismi costituzionali'. Una reazione diversa da quella di un altro cattolico del Pdl, Beppe Pisanu, per il quale 'le sentenze della Corte Costituzionale non si discutono, si eseguono' e ora va riaperta una discussione che 'rimetta in ordine' la legge 40.
Prudente anche Dario Franceschini, che si limita a chiedere 'regole' per disciplinare i temi etici. Ma tra i Democratici l'invito principale e' di 'imparare la lezione' in vista del confronto a Montecitorio sul testamento biologico. Predica 'piu' attenzione e riflessione' Anna Finocchiaro, reduce dalla lunga battaglia del Senato, invitando il centrodestra a 'rifuggire da prove di forza e posizioni ideologiche'. Mentre Antonio Di Pietro vede nella sentenza la conferma del fatto che 'i giudici sono piu' avanti dei legislatori'. Mentre Paolo Ferrero, segretario del Prc, vede bocciata 'una legge da medioevo'.
E ora? Il Parlamento sara' impegnato sul doppio fronte 'etico': non solo il testamento biologico ma anche la procreazione assistita. Nel Pdl piu' di una voce (ad esempio quelle di Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Alfredo Mantovano) e' convinta che l'impianto della legge 40 resti ugualmente in piedi, mentre Stefano Ceccanti, costituzionalista e senatore del Pd, osserva che la Consulta ha bocciato entrambi gli articoli presi in considerazione. E Emma Bonino, senatrice radicale in testa anche alla battaglia referendaria contro la legge 40, avverte che 'sulla laicita' non bisogna avere incertezze. Questa vicenda - dice - dimostra anche che se si fosse fatta una grande campagna di liberta' e di laicita', avremmo evitato la legge 40 e il vero e proprio obbrobrio che e' il ddl sul testamento biologico'.
 
 
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