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 ITALIA - ITALIA - Ecco la proteina che mantiene la memoria
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Notizia 
20 ottobre 2009 14:12
 
 Si potrebbe chiamarla la ''proteina dei ricordi'': si chiama Sox2 e ha dimostrato di essere importante per lo sviluppo del nostro cervello, soprattutto per quella porzione chiamata ippocampo che e' coinvolta nel mantenimento della memoria a lungo termine. Ad annunciarlo e' un lavoro finanziato da Telethon e pubblicato su Nature Neuroscience da Silvia Nicolis, ricercatrice dell'Universita' degli studi di Milano Bicocca. In particolare, la proteina Sox 2 e' risultata capace di indurre la produzione di molecole-segnale coinvolte nel mantenimento delle cellule staminali neurali anche dopo la nascita.
L'ippocampo e' infatti una di quelle porzioni del cervello che continua a formarsi e a ''plasmarsi'' anche dopo che siamo nati, proprio a partire dalle cellule staminali presenti.
Come spesso accade, questa scoperta di un meccanismo biologico importante e' stata possibile grazie allo studio di una condizione molto rara in cui il meccanismo e' difettoso.
Nicolis e il suo gruppo sono infatti partiti anni fa dall'osservazione dell'effetto che la mutazione nel gene Sox2 produce nell'uomo: i bambini portatori di questo difetto genetico (poche decine in tutto il mondo) hanno una sindrome caratterizzata da epilessia, cecita', problemi cognitivi e mancato sviluppo dell'ippocampo. In altri casi, mutazioni di Sox2 sono state riscontrate in pazienti affetti da malattie dell'ipofisi.
Dopo aver riprodotto questo difetto genetico nel topo, i ricercatori sono riusciti a curare in buona parte la malattia fornendo nei primi giorni di vita dell'animale un farmaco che mima l'azione di Sonic hedgehog (Shh), una delle molecole-segnale stimolate da Sox2 che viene a mancare quando Sox 2 non funziona. Nel topo malato, in assenza di trattamento le cellule staminali nell'ippocampo vengono perse quasi completamente. Una volta somministrato il farmaco, invece, i ricercatori sono riusciti a ''salvarle'' in buona parte e a promuovere la formazione di nuovo tessuto nervoso e la crescita dell'ippocampo. In topi normali, invece, il farmaco non ha alcun effetto.
 
 
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