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 COREA DEL SUD - COREA DEL SUD - Corea del Sud. Hwang Woo-Suk, un eroe nazionale, visto dallo Stern
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23 giugno 2005 18:36
 
Nel suo Paese e' considerato un autentico eroe nazionale: Hwang Woo-Suk (53 anni), il sudcoreano divenuto famoso in tutto il mondo per le sue ricerche che lo hanno portato di recente ad ottenere cellule staminali embrionali 'su misura', vive solo ed esclusivamente del suo lavoro scientifico. Il settimanale tedesco Stern ne pubblica un ritratto intervistandolo.
Tra il suo Istituto nell'edificio 85 dell'Universita' Nazionale di Seul e il suo laboratorio a 120 km circa a sud della capitale, il ricercatore e' impegnato a tempo pieno sette giorni su sette, per 140 ore a settimana.
E per la sua attivita' di ricerca -che porta avanti con il supporto di 45 collaboratori diretti e di un'equipe specializzata che conta in tutto 183 scienziati- il professor Hwang ha ottenuto dallo Stato solo per quest'anno 26,5 milioni di dollari. Un appoggio che si materializza peraltro in vari modi, non solo concreti -il suo Istituto verra' ora ampliato- ma anche simbolici: fuori dal suo laboratorio sono state sistemate grandi piante di orchidee, dai suoi concittadini gli arrivano di continuo complimenti e ringraziamenti e le Poste gli hanno dedicato un francobollo speciale.
Mentre i ricercatori di altri paesi, per via delle legislazioni spesso restrittive, hanno non poche difficolta' a lavorare nel campo delle cellule staminali embrionali umane, Hwang Woo-Suk vive in un autentico paradiso della ricerca, con il paese orgoglioso di lui e con governo e opposizione che lo vogliono proporre per il Premio Nobel. Ma allora come si spiegano le tante guardie del corpo che lo seguono di continuo?
"Anche da noi ci sono dei fanatici religiosi", afferma Hwang Woo-Suk al settimanale tedesco Stern. Lo scienziato giustifica al tempo stesso la scorta anche con la relativa vicinanza del confine con la Corea del nord dove e' difficile immaginare cosa passa per la testa al dittatore Kim Jing Il. Oltre alla bomba atomica infatti il leader di Pyongyang, sostiene il ricercatore, potrebbe avere in mente la sua uccisione o il suo rapimento. "Chi lo sa", dice sottovoce Hwang.
L'intensa attivita' di ricerca di Hwang Woo-Suk e' testimoniata da grandi foto a colori che Stern, a corredo del suo reportage dalla Corea del sud, pubblica a tutta pagina. Una di esse in particolare mostra il professor Hwang impegnato con il suo team di collaboratori a ricucire la pancia di un maiale sul quale in precedenza ha impiantato un embrione clonato. In un'altra si vedono i componenti dell'equipe scientifica del professore alle prese con una gran quantita' di ovaie di maiali appena arrivate dal mattatoio.
Il laboratorio di Hwang e' diviso infatti in due sezioni: da una parte quella animale, dall'altra quella umana. Anche se tecnicamente nelle due sezioni avviene in pratica la stessa cosa, in quella destinata agli esperimenti umani le misure di igiene e sicurezza sono notevolmente piu' alte.
E' stato proprio nella sezione umana che il professore Hwang ha ottenuto il successo scientifico reso noto nelle scorse settimane: cellule staminali embrionali 'su misura', prelevate da embrioni clonati a partire da cellule adulte provenienti da 11 pazienti colpiti da diabete, lesioni del midollo spinale e immunodeficienza.
"Noi vogliamo condividere le nostre conoscenze con tutti. E io intendo anche mettere su qui a Seul una banca mondiale di cellule staminali. A cio' puo' collaborare qualsiasi equipe scientifica", afferma il professor Hwang, il cui desiderio e' di rimanere nel ricordo della gente come un 'puro ricercatore' e non come un 'uomo d'affari'.
Il denaro che ha guadagnato finora e i premi accademici che gli sono stati attribuiti intende investirli nuovamente a favore del suo laboratorio di ricerca. "Io guadagno bene, ma non sono ricco", afferma il ricercatore sudcoreano, che sostiene di non possedere una casa di proprieta' ma di abitare in affitto. E spesso non ha neanche bisogno di tale appartamento poiche' resta tutta la notte in ufficio. "Dalla mattina presto fino a tarda notte vorrei soltanto fare ricerca. Ogni giorno", dice Hwang.
 
 
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