testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Campagna informativa per aumentare donazioni del cordone, contro la conservazione autologa e biobanche private
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
2 luglio 2009 0:00
 
Il sangue del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali utilizzate per la cura di malattie gravi, come molte leucemie, viene donato solo in un parto ogni 10. Ma il numero di donazioni dovrebbe essere triplicato nel nostro Paese per raggiungere una copertura ottimale delle caratteristiche genetiche, in modo da offrire, in pratica, la possibilita' di trovare piu' facilmente donatori compatibili. Parte da questi dati la prima campagna di informazione nazionale per la donazione del sangue cordonale, presentata oggi a Roma in una conferenza stampa a Montecitorio.
La campagna, gia' avviata in Veneto ad aprile con un progetto pilota, e' stata realizzata dal gruppo di lavoro Adoces (Associazioni donatori di cellule staminali) e dalla Federazione nazionale Collegi ostetriche (Fnco) e puntera' a informare i genitori con brochure, manifesti e una guida agli operatori sanitari, soprattutto nei punti nascita e nei consultori. Il messaggio e' semplice: la donazione volontaria e' anonima, gratuita e la procedura e' facile. Una volta espressa la volonta' di donare, infatti, e' necessario un consulto medico per valutare l'idoneita'. Subito dopo il parto, poi, il sangue del cordone viene raccolto da ostetriche specializzate e inviato alle banche pubbliche che mettono le cellule a disposizione dei malati che ne hanno bisogno, attraverso una rete internazionale. 
Per aumentare il numero delle donazioni, spiegano gli esperti, e' necessario informare di piu' le mamme ma anche migliorare l'organizzazione sanitaria.
Oggi solo il 30% delle donazioni risulta valido per la conservazione e l'utilizzo, mentre le staminali possono essere conservate circa 15 anni nelle banche pubbliche 'ad hoc'. Le donazioni in Italia, comunque, hanno registrato una crescita costante dal 2004 al 2008, anche se e' necessario fare di piu': le unita' rilasciate per trapianti di cellule staminali sono passate da 66 del 2004 (29 destinate a pazienti italiani, 37 inviate all'estero) a 140 nel 2008 (47 destinate a pazienti italiani, 93 inviati a centri trapianto esteri). Le 20.000 unita' di sangue cordonale disponibili oggi nelle banche - che sono 19 in Italia, collegate a 260 centri di raccolta - non sono sufficienti: dovrebbero essere il triplo secondo i dati del ministero della Salute. Per gli esperti, oltre a migliorare l'informazione, e' fondamentale aumentare i centri di raccolta, ovvero le sale parto dove e' possibile donare.

COMMENTI


'La campagna per la donazione del sangue cordonale va senza dubbio promossa e sostenuta perche' si tratta di una iniziativa dall'alto valore sociale e scientifico'. Ad affermarlo e' Domenico Di Virgilio, vice presidente del gruppo parlamentale de Il Popolo della Liberta' della Camera dei Deputati.
'La grande risorsa rappresentata dalle cellule staminali del cordone ombelicale - prosegue Di Virgilio- e' stata scientificamente dimostrata attraverso il loro utilizzo nella cura di gravi patologie quali ad esempio i linfomi e la thalassemia. Per questo risulta essere indispensabile promuovere una campagna informativa per sensibilizzare le donne a donare il cordone ombelicale al momento del parto infatti oggi meno del 10% lo fa, non per negligenza ma perche' non e' ancora attiva una capillare organizzazione'.
'Questa ed altre iniziative sono quindi da condividere - conclude Di Virgilio - come riportato anche dal mio progetto di legge che insieme ad altri e' in discussione alla commissione affari sociali della Camera, e che comunque e' gia' affrontata adeguatamente nell'ordinanza del Ministro del Welfare Sacconi, e la cui diffusione non potra' che portare risultati concreti e positivi'.

Le biobanche private estere all'interno delle quali sono depositati i cordoni ombelicali per scopo autologo 'sono una truffa. Fanno i miliardi, prendono dai 2 ai 3mila euro per ogni donazione e dai 200 ai 500 euro l'anno per la conservazione, senza fare esami di laboratorio o accertamenti genetici. Mi sembra grave che le donne non siano informate su questo e che ci siano personaggi pubblici che vanno in televisione per vantarsi di questi comportamenti'. E' quanto denuncia Licinio Contu, presidente della federazione Adoces (associazioni donatori cellule staminali), intervenendo alla presentazione della campagna di informazione nazionale per la donazione del sangue cordonale. Inoltra, aggiunge Contu, , 'si tratta di una grande scemenza, perche' sul piano scientifico non serve a nulla. La statistica infatti ci dice che la probabilita' che i bambini utilizzino il proprio cordone e' 1 su 50mila. Nel campo mondiale, dove sono stati conservati a fine 2007 780mila unita' di cordone ombelicale per scopo autologo, ne sono stati utlizzati solo 92 per trapianti, mentre in campo solidale su 350mila unita' bancate ne sono state usate 8mila. La differenza e' enorme'. Ma le preoccupazioni di Contu non si fermano qui e coinvolgono anche il registro donatori (sono iscritti quelli per cellule staminali del midollo osseo e per cellule staminali del sangue periferico), dal quale emerge che nel 2008 'ci sono state 10mila entrate e 7mila uscite'. Se si contuinera' di questo passo, conclude, 'nel giro di breve tempo le uscite saranno superiori alle entrate'.

La campagna che ha visto il Veneto come apripista prendera' il via ora in tutta Italia all'insegna dello slogan: la donazione e' volontaria, anonima e gratuita e la procedura piuttosto facile. Scopo della campagna e' triplicare, secondo il Ministero, il numero delle donazioni dalle attuali 20 mila unita' di sangue cordonale disponibili nelle banche, sono 19 in Italia collegate con circa 260 centri di raccolta presso le Unita' operative di Ostetricia dove viene prelevato il sangue cordonale, ritenute non sufficienti. E soprattutto la campagna mira a convogliare le donazioni nelle biobanche pubbliche. "Le biobanche private estere forniscono un'informazione non corretta ed illusoria", ha osservato la Roccella ricordando come "il Governo ha gia' cambiato la normativa precedente del Governo Prodi, che appunto consentiva l'ingresso delle biobanche private nel nostro paese".

 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS