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 ITALIA - ITALIA - Aborto terapeutico, Associazione neonatologi: non dopo la 22ma settimana
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11 maggio 2008 0:00
 
Abbassare il limite per l'aborto terapeutico alla 22/a settimana e' oggi 'opportuno e necessario', dal momento che grazie ai progressi della Medicina sono cresciute le possibilita' di sopravvivenza per i nati molto prematuri. Cosi' i neonatologi intervengono nel dibattito circa i limiti temporali per l'interruzione volontaria di gravidanza (ivg) all'indomani della sospensiva del Tar della Lombardia al protocollo della Regione, che aveva appunto indicato il limite dell'aborto terapeutico alla 22/a settimana. 'E' opportuno - afferma il presidente della Societa' italiana di neonatologia Claudio Fabris - andare verso una 'restrizione' dei limiti per l'aborto terapeutico, dunque considero giuste le linee guida della Lombardia che fissano tale limite a 22 settimane e 3 giorni'. Un orientamento, d'altronde, gia' sposato anche da altre realta' ospedaliere, come L'Azienda ospedaliera S.Anna di Torino dove Fabris lavora: 'Con un codice di autoregolamentazione interno abbiamo fissato il limite alla 22/a settimana e 6 giorni'. Sempre con un provvedimento interno, anche la Clinica Mangiagalli di Milano (il cui esempio e' stato alla base delle linee guida della Regione, ora sospese dal Tar) aveva appunto fissato il limite temporale per l'intervento di ivg alla 22/a settimana. Ma ora, dopo l'intervento Tar, cosa accadra'? Alla Mangiagalli, afferma il direttore sanitario della Clinica Basilio Tiso, 'si continuera' ad applicare il codice di autoregolamentazione sulla 194 redatto nel 2004. Una decisione presa nell'interesse sia della donna sia del nascituro'. Il punto, afferma ancora Fabris, e' che la legge 194 sull'aborto 'non precisa i 'limiti' per l'intervento di ivg, convenzionalmente praticato entro la 24/a settimana; oggi pero', con i progressi della scienza, possiamo dire che dalla 23/a settimana di gestazione ci sono concrete possibilita' di sopravvivenza per il feto'. Inoltre, sottolinea Fabris, 'sono anche migliorate le capacita' della diagnostica in gravidanza ed entro la 20/a settimana vengono solitamente effettuate le analisi diagnostiche piu' importanti. Dunque, il limite per l'aborto a 22 settimane mi pare congruo'. Ed e' proprio sui limiti di vitalita' per i feti prematuri che il dibattito e' piu' acceso. Come dimostrano gli ultimi dati presentati in occasione del Congresso delle Societa' accademiche americane di pediatria, appena conclusosi ad Honolulu: 'Uno studio pluriennale condotto in Giappone, ed i cui risultati sono stati presentati al Congresso - spiega il direttore della struttura di pediatria neonatale dell'azienda ospedaliera universitaria di Siena, Giuseppe Buonocore - ha registrato una sopravvivenza del 50-60% tra i feti nati a 22-23 settimane'. Un dato, rileva, 'di cui non si puo' non tener conto'. La 22/a settimana rappresenta un limite giusto anche per il direttore della Terapia intensiva neonatale del Policlinico universitario di Messina, Ignazio Barberi: 'Credo ci siano tutti gli elementi, inclusa la possibilita' di diagnosi prenatale, perche', se necessario, la gravidanza possa essere interrotta anche prima della 22/a settimana. L'intervento del Tar, invece - conclude Barberi - si potrebbe prestare ad una interpretazione ideologica che nulla ha a che fare con le evidenze mediche circa i limiti di sopravvivenza dei nati prematuri'.   
 
 
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