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 ITALIA - ITALIA - Aborto. Consiglio d'Europa: in Italia troppi obiettori
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8 marzo 2014 19:15
 
"A causa dell'elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza, l'Italia viola i diritti delle donne che, alle condizioni prescritte dalla legge 194 del 1978, intendono interrompere la gravidanza". E' quanto si legge in un documento del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa in risposta al reclamo collettivo, presentato da oltre un anno dalla Cgil insieme ad altre associazioni, tra cui l'associazione non governativa 'International Planned Parenthood Federation European Network' (Ippf). Secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - che lo rende noto - "e' un atto forte che sancisce un diritto fondamentale e incontrovertibile per le donne: quello della liberta' di scegliere della propria vita e del proprio corpo, con un'assistenza sanitaria adeguata, come prevede la legge". Una risposta, fa sapere la Cgil, che sancisce come "l'Italia violi i diritti stabiliti dalla legge 194, l'obiezione di coscienza non puo' impedire la corretta applicazione della norma". Secondo la leader della Cgil "che proprio oggi, nella Giornata internazionale della donna, il Comitato europeo dei diritti Sociali del Consiglio d'Europa abbia ufficialmente riconosciuto la violazione dei diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, ha poi un grande valore, anche simbolico. A dimostrazione che i diritti non sono irreversibili e che, specialmente quando vengono messi in discussione con tanta perseveranza, richiedono altrettanta determinazione. E' questo - conclude Camusso - il messaggio piu' significativo che possiamo oggi trasmettere alle giovani generazioni".
 
 
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