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 ITALIA - ITALIA - Abortirai con dolore! La nuova frontiera dell'obiezione di coscienza
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Notizia 
17 luglio 2008 0:00
 
Un medico anestesista dell'ospedale Niguarda di Milano avrebbe rifiutato di alleviare il dolore a una donna, che aveva subito un'interruzione terapeutica di gravidanza, dichiarandosi obiettore di coscienza. A denunciarlo sono Marzia Oggiano, della segreteria Fp Cgil di Milano, e Fulvia Colombini, della segreteria Cdlm di Milano, che hanno ricevuto la segnalazione da parte del marito della paziente e ora chiedono alla direzione dell'ospedale che "apra un'inchiesta per accertare fatti e responsabilita' personali e metta in atto i procedimenti previsti per sanzionare questa mancanza". 
Nella lettera, dicono le due sindacaliste, si spiega che "l'8 luglio, all'ospedale Niguarda a una signora che stava soffrendo per la procedura connessa all'interruzione terapeutica di gravidanza, l'anestesista di turno si e' rifiutato di alleviare il dolore dichiarando di essere obiettore di coscienza". Se i fatti sono andati cosi' come descritto nella missiva, aggiungono Oggiano e Colombini, "si configura a nostro giudizio, il caso di omissione di atto dovuto per l'assistenza del paziente, di cui e' responsabile sia il medico sia l'azienda ospedaliera". 
L'ospedale per il momento tace, non smentisce e non conferma l'episodio segnalato. E la Cgil, intanto, chiede "che l'Ordine dei medici si pronunci sul tema dell'obiezione di coscienza che non puo' essere invocata in questo caso, perche' alleviare il dolore e' un preciso dovere del medico". L'assessorato regionale alla Sanita' invece, proseguono le sindacaliste, dovrebbe "fornire pubblicamente i dati sull'obiezione di coscienza in Lombardia e definire un 'codice etico di comportamento' per garantire i diritti di tutti: medici e donne che attraverso le leggi vigenti si sottopongono a Interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) o aborti terapeutici".    

"La sconcertante notizia dell'anestesista milanese che, dichiarandosi obiettore, si e' rifiutato di alleviare il dolore a una donna che abortiva, conferma che l'obiezione di coscienza si sta progressivamente trasformando in uno strumento per portare a compimento dei veri e propri sabotaggi nei confronti delle persone e dei loro diritti". Lo afferma Alessandro Capriccioli, membro di giunta dell'Associazione Luca Coscioni. L'Associazione Luca Coscioni invita i cittadini i cui diritti vengano pregiudicati da simili comportamenti "a rivolgersi al servizio Soccorso Civile (www.lucacoscioni.it/soccorsocivile) e a segnalare gli abusi che hanno dovuto subire: difendendosi in tal modo- chiude Capriccioli- da un altro tipo di soccorso, quello "in-civile", che viene purtroppo inflitto quotidianamente alle persone, ed in special modo alle donne, in ogni parte del paese".

'L'obiezione di coscienza viene troppo spesso invocata per tentare il sabotaggio della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza'. E' quanto afferma in una nota la senatrice Vittoria Franco, ministro ombra delle Pari opportunita' del Pd, commentando l'avvio di un'indagine interna su un'anestesista obiettore di coscienza al Niguarda di Milano. Questo caso, secondo il ministro ombra 'non c'entra nulla con l'obiezione di coscienza, ma semmai con l'arbitrio, l'arroganza e la mancanza di solidarieta' umana'. 'Ci troviamo di fronte ad un caso di omissione di assistenza - afferma Franco - al quale per fortuna pare che i colleghi dell'obiettore abbiano poi posto rimedio e sul quale l'ospedale indaghera'. L'obiezione di coscienza, che pure e' legittima e garantita dalla legge, non deve inficiare l'attuazione della legge'. In conclusione, secondo il ministro ombra 'cio' che emerge anche da questa vicenda e' che le istituzioni devono vigilare perche' il servizio dell'interuzione volontaria di gravidanza venga garantito con competenza e civilta', e in modo omogeno sul territorio nazionale a prescindere dall'obiezione di coscienza del personale medico e paramedico'.      
 
 
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