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 USA - USA - Usa. Corte Suprema legittima la legge dell'Oregon sul suicidio assistito
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17 gennaio 2006 0:00
 
La Corte Suprema ha bloccato il tentativo dell'amministrazione Bush di punire i dottori che aiutano i malati terminali, di fatto legittimando la legge dell'Oregon sul suicidio assistito. L'allora Procuratore generale John Ashcroft aveva tentato di perseguire penalmente quei medici che prescrivono dosi letali di medicine sulla base delle norme federali che regolano le sostanze proibite. Con sei voti favorevoli e tre contrari, la Corte ha ribadito che il Governo federale non puo' intervenire nelle questioni del fine vita, sulle quali possono pero' esprimersi i singoli Stati. Ha cosi' dato ragione alla Corte d'Appello della nona circoscrizione, che aveva sostenuto che "il tentativo unilaterale (ndr di Ashcroft) di regolamentare questioni inerenti alla pratica medica, storicamente compito dei legislatori dei singoli Stati, interferisce col dibattito democratico sul suicidio assistito da parte di un medico".
Anthony M. Kennedy, nell'opinione di maggioranza, ha scritto: "l'autorita' a cui si e' appellato il procuratore generale e' sia al di la' delle sue conoscenze che incongruo con gli obiettivi e programmi costituzionali". Contrario il giudice Anthony Scalia: "Se l'espressione 'finalita' mediche legittime' ha un senso, esclude sicuramente la prescrizione di medicinali che causano la morte".
Questa decisione potrebbe spingere ora il Congresso a legiferare proibendo il suicidio assistito su tutto il territorio nazionale. Il portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che "il presidente continuera' ad impegnarsi per costruire una cultura della vita ... che si fonda sul valore della stessa in ogni suo stadio". Nel frattempo si e' riacceso il dibattito sul suicidio assistito in stati come la California e Washington, dove proposte di legge affini a quella dell'Oregon sono gia' state depositate in Parlamento.
 
 
 
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