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 LUSSEMBURGO - LUSSEMBURGO - Parlamento approva depenalizzazione dell'eutanasia
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20 febbraio 2008 0:00
 
Dopo Paesi Bassi e Belgio, il Gran Ducato di Lussemburgo potrebbe presto diventare il terzo paese dell'Unione europea a depenalizzare l'eutanasia: ieri sera i deputati del piccolo Stato dell'Europa nord-occidentale hanno approvato una proposta di legge che prevede l'eliminazione delle sanzioni penali contro i medici che mettono fine, su richiesta, alla vita dei malati.  Il testo è stato adottato in prima lettura da una risicata maggioranza di deputati, 30 sui 59 totali. Contro hanno votato tutti i deputati del Partito cristiano sociale (Csv) del premier Jean Claude Juncker, eccetto uno. Il testo è quindi passato in extremis grazie al sostegno dei deputati socialisti al governo e dei membri dell'opposizione liberale e dei Verdi. Si tratta di una batosta per i conservatori del Csv, che hanno definito la proposta una "banalizzazione dell'atto di eutanasia". Prima dell'adozione definitiva, la legge dovrà essere approvata in seconda lettura.  Introdotta nel 2001, la proposta di legge sull'eutanasia ha suscitato un acceso dibattito in Lussemburgo, Paese molto legato ai valori del cattolicesimo. Il primo paese europeo a legalizzare l'eutanasia è stata l'Olanda nel 2002, seguita dal Belgio, nei casi di malattie terminali, di chiaro consenso del paziente e di gravi sofferenze. Nel resto dei paesi europei l'aiuto fornito ai malati terminali per mettere fine alla loro vita è considerato ufficialmente un omicidio. "Questa proposta di legge non è una licenza per uccidere. Non è una legge per i parenti o i medici, ma per il paziente e solo lui deciderà di mettere fine alle sue sofferenze", ha detto uno dei due parlamentari promotori della proposta, la deputata socialista Lydie Err. Secondo il suo collega, il verde Jean Huss, anche lui tra i promotori, la depenalizzazione metterà fine all'ipocrisia che regna attualmente. Huss sottolinea che l'eutanasia viene già praticata dai medici clandestinamente e numerosi lussemburghesi se ne vanno in Svizzera -paese ove la depenalizzazione non è ufficiale, ma la pratica è comune- per mettere fine alle loro sofferenze.  Secondo la proposta, l'eutanasia sarà applicata in modo severo e sarà oggetto di un "testamento biologico", che consegnerà la volontà di una persona maggiorenne. I medici avranno bisogno del parere di un collega per confermare il carattere "grave e incurabile della malattia".  E' prevista inoltre -sul modello olandese e belga- la creazione di una commissione nazionale di controllo, composta da medici e rappresentanti della società civile, per esaminare caso per caso se le condizioni giuridiche e la procedura dell'eutanasia sono state rispettate.    


 
 
 
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Dopo Paesi Bassi e Belgio, il Gran Ducato di Lussemburgo potrebbe presto diventare il terzo paese dell'Unione europea a depenalizzare l'eutanasia: ieri sera i deputati del piccolo Stato dell'Europa nord-occidentale hanno approvato una proposta di legge che prevede l'eliminazione delle sanzioni penali contro i medici che mettono fine, su richiesta, alla vita dei malati.  Il testo è stato adottato in prima lettura da una risicata maggioranza di deputati, 30 sui 59 totali. Contro hanno votato tutti i deputati del Partito cristiano sociale (Csv) del premier Jean Claude Juncker, eccetto uno. Il testo è quindi passato in extremis grazie al sostegno dei deputati socialisti al governo e dei membri dell'opposizione liberale e dei Verdi. Si tratta di una batosta per i conservatori del Csv, che hanno definito la proposta una "banalizzazione dell'atto di eutanasia". Prima dell'adozione definitiva, la legge dovrà essere approvata in seconda lettura.  Introdotta nel 2001, la proposta di legge sull'eutanasia ha suscitato un acceso dibattito in Lussemburgo, Paese molto legato ai valori del cattolicesimo. Il primo paese europeo a legalizzare l'eutanasia è stata l'Olanda nel 2002, seguita dal Belgio, nei casi di malattie terminali, di chiaro consenso del paziente e di gravi sofferenze. Nel resto dei paesi europei l'aiuto fornito ai malati terminali per mettere fine alla loro vita è considerato ufficialmente un omicidio. "Questa proposta di legge non è una licenza per uccidere. Non è una legge per i parenti o i medici, ma per il paziente e solo lui deciderà di mettere fine alle sue sofferenze", ha detto uno dei due parlamentari promotori della proposta, la deputata socialista Lydie Err. Secondo il suo collega, il verde Jean Huss, anche lui tra i promotori, la depenalizzazione metterà fine all'ipocrisia che regna attualmente. Huss sottolinea che l'eutanasia viene già praticata dai medici clandestinamente e numerosi lussemburghesi se ne vanno in Svizzera -paese ove la depenalizzazione non è ufficiale, ma la pratica è comune- per mettere fine alle loro sofferenze.  Secondo la proposta, l'eutanasia sarà applicata in modo severo e sarà oggetto di un "testamento biologico", che consegnerà la volontà di una persona maggiorenne. I medici avranno bisogno del parere di un collega per confermare il carattere "grave e incurabile della malattia".  E' prevista inoltre -sul modello olandese e belga- la creazione di una commissione nazionale di controllo, composta da medici e rappresentanti della società civile, per esaminare caso per caso se le condizioni giuridiche e la procedura dell'eutanasia sono state rispettate.    


 
 
 
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